Dai microfoni del giornalista Claudio Ghisalberti, l'ex campione di ciclismo Mario Cipollini ha rivolto dure critiche a Isaac Del Toro e a tutta la nuova generazione di corridori. Cipollini si è detto sconcertato per come il giovane messicano avrebbe sprecato la possibilità di vincere il Giro d'Italia nella penultima tappa, ma soprattutto per il suo atteggiamento nel dopocorsa. "Se io perdessi il Giro, vorrei buttarmi da una torre, altro che far festa. Sono contento di far parte di un ciclismo diverso", ha commentato Cipollini.

Cipollini: 'La UAE doveva mandare uno solido in fuga'

Come era facile prevedere, la conclusione del Giro d'Italia ha lasciato dietro di sé un'infinità di reazioni critiche e polemiche. La condotta di gara di Isaac Del Toro e della sua UAE ha provocato perplessità e stupore. Il 21enne messicano ha di fatto rinunciato a difendere la sua maglia rosa, marcando stretto Richard Carapaz e lasciando libero Simon Yates di guadagnare minuti su minuti. Anche dopo aver perso virtualmente la leadership della corsa, Del Toro non ha avuto nessuna reazione, salvo poi piazzare una volata fulminea quanto inutile sul traguardo. Questo finale surreale, e la serenità con cui tutto l'ambiente della UAE ha accolto questa sconfitta, hanno lasciato una certa sorpresa tra gli addetti ai lavori del ciclismo.

Secondo Mario Cipollini, la UAE ha commesso un errore fatale nel sottovalutare la presenza in fuga di Wout van Aert, che ha poi dato una mano decisiva a Simon Yates nella sua fuga verso la maglia rosa. "Non era il caso che anche la UAE mandasse uno solido in fuga?", si è chiesto l'ex campione, che ha poi criticato direttamente Del Toro per non aver inseguito Simon Yates. Secondo Cipollini, la giovane età e l'inesperienza del messicano non possono essere un'attenuante. "Il tuo obiettivo è contenere Carapaz, ma non ti accorgi che stai perdendo tutto?", ha commentato il campione del mondo di Zolder 2002.

Nell'analisi di Cipollini, Del Toro avrebbe dovuto ignorare il consiglio dell'ammiraglia di gestire con prudenza i suoi sforzi, per cercare "di contenere Yates".

'Dov'è l'animo da guerriero del ciclista?'

Soprattutto, Mario Cipollini si è detto disorientato da quanto avvenuto nel dopocorsa. Del Toro è apparso sereno e per niente arrabbiato, ha abbracciato compagni e avversari, come se niente fosse successo. Queste scene di socializzazione e amicizia tra corridori sono ormai state del tutto sdoganate nel ciclismo moderno, mentre erano molto improbabili nella generazione di Cipollini. "Se io perdessi il Giro vorrei salire su una torre e buttarmi di sotto, altro che fare festa", ha commentato l'ex campione, che non ha apprezzato l'abbraccio tra Del Toro e Pellizzari, coetanei e molto amici, al di là delle diverse squadre di appartenenza.

"È stato ridicolo, un finto fair play che mi dà molto fastidio, è fatto solo per attirare consensi", ha commentato Cipollini, che ha osservato quanto sia cambiato il mondo del ciclismo, anche nel temperamento e nella mentalità dei corridori. "Dove sta l'animo da guerriero del ciclista? Sono contento di far parte di un ciclismo diverso", ha concluso l'ex campione.