Gli Europei di ciclismo si sono conclusi nel modo più scontato, con l'ennesima vittoria di Tadej Pogačar, protagonista di un'altra cavalcata trionfale. Il campione sloveno ha attaccato a 75 chilometri dall'arrivo, sulla salita di Saint-Romain-de-Lerps, il punto più selettivo della corsa. Pogačar si è trovato isolato dopo l'accelerata della nazionale belga e ha deciso di attaccare per non rimanere intrappolato in qualche gioco tattico. La mossa del campione sloveno è stata devastante e ha costretto Remco Evenepoel alla resa, ripetendo il copione dei Mondiali, con Pogačar dominatore e il belga vanamente proteso in un inutile inseguimento che gli è valso l'argento.
Analizzando le dinamiche della corsa su Het Laatste Nieuws, l'ex corridore Jan Bakelants ha bacchettato la nazionale belga e Remco Evenepoel, rei a suo dire di aver sbagliato completamente la strategia. "Gli hanno messo pressione all'inizio, ma sono stati ingenui. Hanno fatto il gioco di Pogačar", ha commentato Bakelants.
Bakelants: 'Evenepoel non ha attenuanti'
Nella corsa in linea degli Europei di ciclismo, il Belgio di Remco Evenepoel ha lasciato la guida del gruppo in mano alla Slovenia nelle fasi iniziali per poi dare una decisa accelerata nel secondo dei tre passaggi previsti dalla salita di Saint-Romain-de-Lerps. Partito con una nazionale abbastanza fragile, Pogačar si è trovato senza compagni, ma i belgi non hanno davvero approfittato della situazione, limitandosi ad aspettare il testa a testa tra i leader nel successivo passaggio dalla salita.
Lo scontro si è risolto con una facile vittoria del campione del mondo, che ha staccato subito Evenepoel.
Diversi ex corridori e opinionisti, tra cui Jan Bakelants e Tom Dumoulin, hanno criticato la strategia adottata dal Belgio. "Gli hanno messo pressione all'inizio, ma sono stati un po' ingenui, per usare un eufemismo", ha commentato Bakelants a Het Laatste Nieuws. "Se rendi la gara dura, finisci per stancarti e fai il gioco di Pogačar", ha aggiunto l'ex corridore belga. "La realtà è che contro Pogačar c'è poco da fare. Si è reso conto di correre il rischio di rimanere isolato e ha deciso di fare da solo", ha analizzato Bakelants, che non vede un futuro rimescolamento di gerarchie tra i big del ciclismo.
"Evenepoel non ha attenuanti, era a ruota di Pogačar ed è stato staccato. Onestamente non mi aspetto che questa generazione di corridori renda le corse più emozionanti. Chi contrasterà Pogačar il prossimo anno? Continuo a sperare in Evenepoel, ma guardo già alla prossima generazione. Quello che ha fatto Seixas a 19 anni è stato impressionante, ma è troppo presto per dire se raggiungerà mai il livello di Pogačar", ha commentato Bakelants.
Dumoulin: 'Non capisco perché sono rimasti insieme nella vallata'
Anche Tom Dumoulin, ora opinionista della tv olandese NOS, si è chiesto perché il Belgio non abbia approfittato dell'isolamento di Pogačar per mandare qualche suo corridore all'attacco e costringere il campione del mondo a inseguire.
"Forse è stato Evenepoel in persona a dire di poter gestire Pogačar in salita?", si è chiesto Dumoulin durante la trasmissione di NOS.
"Non lo capisco proprio, è contro il miglior corridore del mondo, che è rimasto isolato, e restano tutti insieme nella valle che precede la salita. Benoot avrebbe potuto attaccare con un paio di corridori di altre nazioni. In questo modo costringi Pogačar a lavorare personalmente ed Evenepoel può trarne vantaggio", ha commentato Dumoulin.