Si avvicina la fine dell'anno e parte l'ansiosa corsa alle scadenze fiscali, parentesi non troppo gradita ai cittadini italiani visto il carico fiscale sempre in crescita. Quella che si profila per la fine del 2013 appare un vero e proprio salasso per i contribuenti italiani, che si troveranno di fronte ad una lunga lista di adempimenti.

Una delle scadenze fiscali di maggiore rilievo nel bilancio è quello relativo all'acconto Irpef: andiamo a vedere in grandi linee chi e quanto dovrà pagare prima del termine del 2 dicembre 2013 (il 30 novembre è infatti sabato.


Innanzitutto sarà escluso dal pagamento di adempimenti extra chi ha solamente un reddito fisso da lavoro o da pensione, anche nel caso in cui si tratti di un proprietario di un'abitazione non affittata.


Chi ha altri redditi come un immobile in affitto e non sottoposto a cedolare secca, dovrà pagare il 100% delle imposte sui redditi di questa annata. Era stata questa infatti una delle condizioni poste a giugno per evitare l'aumento dell'Iva che è poi divenuto ufficiale ad ottobre: a controbilanciare l'iniziale mancato incremento dell'Imposta sul Valore Aggiunto è arrivato l'aumento della quota dell'Irpef dal 99% al 100%.

Dopo aver pagato il primo acconto a giugno per un 40% dell'intera somma, dilazionabile in 6 rate, i contribuenti dovranno versare il restante 60% in un'unica soluzione e in concomitanza con un'altra lunga lista di tasse: Imu da saldare, Tares, acconti Iva.

Va posta grande attenzione anche al pericolo di sanzioni per pagamenti in ritardo: per i ritardatari di breve periodo, la mora è pari allo 0,2% giornaliero per la fascia tra il 3 e il 16 dicembre 2013, mentre per chi pagherà tra il 17 dicembre 2013 e il 2 gennaio 2014 l sanzione sarà del 3%. Per chi attenderà oltre, ci saranno more ancor più salate che andranno ad incidere ulteriormente su un totale già di per sé piuttosto pesante.