Come sa già chi si è recato - a partire dal 1998 - nel proprio comune di residenza per effettuarne il calcolo, l'Isee è un calcolo che permette di identificare una fascia economica di appartenenza che serve per stabilire le cifre da versare per alcuni servizi comunali e/o statali, ad esempio sanità, mense scolastiche, etc.
Quali saranno le modifiche?
Dopo la riforma del catasto per la quale si aspetta di sapere se e quali modifiche comporterà sul calcolo isee del patrimonio, nel reddito disponibile saranno incluse somme esenti fiscalmente; verrà valorizzato maggiormente tutto ciò che compone il patrimonio; alle famiglie numerose o con componenti disabili sarà dedicata maggiore attenzione.
Un occhio di riguardo sarà posto anche nel controllo dell'utilizzo delle prestazioni agevolate - a cui dovrebbero avere accesso solo le famiglie veramente disagiate - per le quali gli enti locali che le erogano saranno tenuti a utilizzare le tabelle isee per verificare che la situazione economica dei fruitori sia stata valutata correttamente; gli assegni per le famiglie (con minimo 3 figli minorenni) e di maternità avranno nuove soglie già stabilite nel decreto per fare in modo che il numero dei beneficiari rimanga invariato.
Le misure - in alcuni casi drastiche - sono state prese in seguito ai dati emersi alla fine del 2011 secondo i quali l'80% delle famiglie non deteneva nessun conto corrente o libretto, al contrario di ciò che sosteneva la Banca d'Italia.
I calcoli "errati" delle fasce isee hanno comportato la fruizione di prestazioni agevolate da parte di persone che non ne avevano realmente bisogno, a discapito di cittadini con difficoltà economiche tangibili. La punizione per tutti nella presentazione delle domande? Diminuzione delle autocertificazioni consentite e calcolo sulla giacenza media di conti correnti e libretti di risparmio che fino a quest'anno venivano svuotati al 31 dicembre (proprio perché si consideravano le giacenze presenti l'ultimo giorno dell'anno) per essere riempiti nuovamente il 1° gennaio.
Aumenta anche il numero e la tipologia dei redditi conteggiati: rientreranno anche cedolare secca, contribuenti minimi, premi di produzione, redditi esenti ma anche gli assegni percepiti come pensioni di invalidità, e indennità di accompagnamento. (Perlomeno) non vengono conteggiati - nel senso che vengono sottratti dai redditi - gli assegni versati per il mantenimento di moglie e/o figli in caso di divorzio o separazione, che fino ad ora erano calcolati sia nei redditi di chi versava, che di chi li riceveva.
Vengono abbattuti i redditi in queste percentuali: 20%, max 3.000 euro per lavoro dipendente; 20% fino a 1000 euro per pensioni e trattamenti di assitenza; raggiunge i 7.000 euro il valore considerato per le spese di affitto che si vogliono dedurre, e in più 500 euro per ciascun figlio convivente - dal secondo in poi; le disabilità saranno diversificate su "tre classi": non autosufficienza, disabilità media, disabilità grave.