L'evasione è uno dei mali cronici del panorama economico italiano. Secondo l'istituto di ricerca Eurispes, il sommerso si aggirerebbe intorno ai 540 miliardi di euro, una cifra equivalente ad un terzo del Pil del Paese. Tra le categorie che non risultano al fisco italiano, perchè spesso senza contratto regolare e che quindi non verserebbero le tasse dovute, ci sono baby sitter, insegnanti di ripetizione, collaboratori domestici; mentre i maggiori indiziati per mancata fatturazione sarebbero le categorie dei piccoli artigiani (falegnami, elettricisti, idraulici, ecc) e dei medici specialisti che a quanto pare avrebbero il vizietto di non rilasciare fattura per le loro prestazioni.

Per contrastare quello che è stato definito un "fenomeno di massa", è stata impostata una nuova politica da parte dell' Agenzia delle Entrate.

La lotta all'evasione sembra funzionare come dimostrano i numeri relativi all'anno 2015, resi noti in questi giorni. La lotta al sommerso ha fruttato quasi 15 miliardi di euro, dato in crescita rispetto ai 14,2 miliardi recuperati nell'anno 2014. I maggiori introiti per l'Agenzia delle entrate si traducono pertanto in minore evasione totale, ovvero meno "nero" nel tessuto imprenditoriale italiano. Ai classici accertamenti fiscali e controlli di routine si è aggiunto nell'anno passato un nuovo strumento di lotta all'evasione che sembra aver portato i frutti sperati, le cosiddette lettere per la compliance inviate ai contribuenti.

A fronte di 305 mila comunicazioni ai cittadini, ben 156 mila persone hanno risposto positivamente all'invito del Fisco italiano ammettendo l'errore reddituale e cercando la soluzione in tempi brevi beneficiando della riduzione delle sanzioni previste dallo strumento. Dalle lettere sono scaturiti 250 milioni di euro, versati spontaneamente dai contribuenti.

Un approccio di cooperazione tra fisco e cittadini che può ridurre sensibilmente l'atteggiamento a evadere e potrà educare i contribuenti nei prossimi anni. La strategia vincente di recupero per il 2016 passerà pertanto dai nuovi strumenti e da una correzione dello strumento dello spesometro.