Il decreto fiscale 193/2016 sancisce la nascita di un nuovo ente per la riscossione delle tasse gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In attesa dell’entrata in funzione del nuovo soggetto, è partito il condono Equitalia, con la rottamazione delle cartelle esattoriali emesse dal 2000 al 2016, che potranno essere pagate usufruendo della sanatoria su interessi e sanzioni.

La domanda potrà essere inoltrata entro il 31 marzo 2017, ma già in questi primi giorni dell’anno gli uffici di Equitalia sono affollati di contribuenti a caccia di informazioni su questo nuovo condono per capire se le condizioni applicate rendono effettivamente conveniente la rottamazione delle cartelle o se, piuttosto, conviene comunque optare per la vecchia rateizzazione.

Chi può richiedere e a chi conviene il condono Equitalia

Potranno richiedere la ‘definizione agevolata’ così viene definito quello che, a tutti gli effetti, è un vero e proprio condono, anche se limitato agli interessi e alle sanzioni per il ritardato pagamento, tutti i contribuenti che hanno ricevuto cartelle esattoriali nel periodo 2000/2016. A questi viene offerta la possibilità di saldare il loro debito versando unicamente la quota dovuta maggiorata dell’aggio per la riscossione e per le spese di notifica: uno scontro che, in alcuni casi, può raggiungere il 30-40% dell’importo notificato. Altro vantaggio della rottamazione delle cartelle è la possibilità di rateizzare l’importo in 5 rate, 3 delle quali devono essere versate entro dicembre 2017 e le rimanenti entro settembre 2018; lo slittamento di una sola delle rate farà decadere il beneficio.

Si tratta di condizioni a prima vista vantaggiose, ma che a ben vedere comportano obblighi che fanno sì che non a tutti conviene il condono Equitalia. Si tratta, ad esempio, dei contribuenti che hanno accumulato cartelle esattoriali di importo elevato; in una situazione di difficoltà di liquidità, infatti, aderire alla sanatoria comporterebbe il versamento della maggior parte del debito contratto entro pochi mesi.

Probabilmente costoro sceglieranno la strada della classica rateizzazione, cui è ancora possibile aderire, che pur comportando la rinuncia allo sconto su interessi e sanzioni, consente di saldare il debito in 72 rate, con la possibilità di saltare fino a 5 rate prima di vedersi revocare il beneficio.

Come fare domanda e scadenza per il condono Equitalia

Per aderire al condono Equitalia bisognerà fare domanda entro la scadenza il prossimo 31 marzo 2017, utilizzando ‘Dichiarazione definizione agevolata’ disponibile sul sito www.gruppoequitalia.it. Dopo aver presentato la domanda il contribuente dovrà attendere una risposta da Equitalia, che dovrebbe arrivare entro 180 giorni, per sapere le la sua domanda è stata accolta.

Nel caso in cui la richiesta sia accettata si potrà scegliere se saldare il debito in un’unica soluzione o in cinque rate, l’ultima delle quali da versare entro settembre 2018. Nel caso in cui di decida di optare per la rateizzazione, bisognerà fare attenzione alle scadenze in quanto, il mancato rispetto di una scadenza, comporterà la decadenza dal beneficio del condono e il versamento in un’unica rata di tutta la cartella esattoriale, inclusi interessi e sanzioni.