Un collegato alla Legge di Bilancio, cioè il Decreto Fiscale, ha lasciato in eredità la ormai conosciutissima rottamazione delle cartelle di Equitalia. Si tratta di una speciale sanatoria dei vecchi debiti con il Concessionario per la Riscossione e per altre multe e cartelle provenienti da riscossori diversi. A pochi giorni dalla scadenza (il 31 marzo), molti dubbi circondano ancora questo provvedimento. Il paradosso è che moltissime sono le istanze già presentate e che solo da qualche giorno, i CAF hanno stretto convenzione per poter fare da tramite e presentare le istanze per i loro “clienti”.

I Centri di Assistenza hanno già chiesto una proroga alla scadenza, vuoi per i ristretti tempi rimasti oppure per la montagna di dubbi e perplessità che accompagnano questa sanatoria. Equitalia, in un convegno con l’Ordine dei Commercialisti di Roma, svoltosi il 2 marzo, ha chiarito molti aspetti.

Anche i commercialisti in confusione?

Il Convegno di cui parlavamo prima ha avuto come oggetto la “Rottamazione dei Ruoli” e sono 24 le risposte ad altrettanti quesiti, che Equitalia ha fornito in materia. Per chi ha piani di rateizzazione pregressi, cioè già in essere con Equitalia alla data di entrata in vigore del Decreto Fiscale (24/10/2016), per poter rientrare nella rottamazione, devono essere in regola i vecchi pagamenti.

Inizialmente, la norma creava confusione, sottolineando come per potersi vedere riconosciuto il beneficio a rottamare, bisognava aver provveduto a pagare tutte le rate in scadenza tra ottobre e dicembre 2016, senza riferimento alle precedenti. Il chiarimento è arrivato e sembra confermato come la rottamazione può essere accordata solo se tutte le rate vecchie sono saldate.

In parole povere, la domanda può essere comunque presentata, ma l’istruttoria ed il suo iter approvativo, prevedono che il contribuente dimostri di essere in regola o che lo faccia quanto prima.

Quando il debitore è defunto tocca agli eredi?

La rottamazione altro non è che uno sconto concesso sui vecchi debiti. In pratica, se si ottiene il beneficio della rottamazione, i vecchi debiti verranno tagliati di sanzioni ed interessi di mora.

Resteranno da pagare in media il 70% dei vecchi debiti, cioè tutti i tributi evasi, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le spese di notifica, aggio e riscossione propri del Concessionario. Un caso anomalo è quello del debitore passato a miglio vita. In questi casi, tocca pagare agli eredi e per loro, a prescindere dalla sanatoria, non sono dovute le sanzioni caricate sul defunto e sulle sue cartelle. Questo perché la Legge prevede la non trasmissibilità delle sanzioni agli eredi. Per loro la rottamazione è comunque fruibile, ma solo per la parte relativa agli interessi di mora.

Altri chiarimenti

Un capitolo a parte meritano le multe del Codice della Strada, che di norma non vengono riscosse tramite Equitalia.

Il Decreto ha comunque confermato anche queste multe tra quelle rottamabili. Equitalia ha chiarito che per queste tipologie di debiti, a rottamazione effettuata, resteranno da pagare oltre al corrispettivo dell’infrazione, anche le sanzioni. In pratica, verranno scontati solo gli interessi di mora. Per quanto riguarda le procedure di pignoramento già in atto, Equitalia ha chiarito che per bloccarle sarà necessario presentare la richiesta di rottamazione, cioè inoltrare domanda tramite modello DA1. Sarà a cura di Equitalia comunicare al terzo soggetto (banca, datore di lavoro e così via), la non prosecuzione delle trattenute a titolo di pignoramento.