Numerose le richieste di rottamazione delle cartelle esattoriali: il valore è già di 8,3 miliardi. Le domande lavorate da parte di Equitalia sono già 502 mila, così come comunicato dall'amministratore delegato e presidente dall'ente, Ernesto Maria Ruffini, che per la prima volta ha effettuato un bilancio sia economico che numerico della rottamazione esattoriale. Solo per ciò che concerne l'Agenzia delle Entrate sono pervenute domande di rottamazione per un valore di miliardi di euro, al secondo posto segue l'Inps con 1,6 miliardi mentre al terzo posto si trovano i comuni con gli altri enti partecipati con valori da 295 milioni di euro.
I soggetti che hanno aderito alla rottamazione nel 73% dei casi hanno scelto la dilazione degli importi da pagare.
Cos'è la rottamazione
Si tratta della possibilità di non pagare sanzioni ed interessi di mora sulle cartelle esattoriali emesse da parte di Equitalia per il periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2015. Ne possono beneficiare le società, le imprese, i liberi professionisti e le persone fisiche. Il pagamento può essere effettuato in unica soluzione o diluito in più rate, prestando attenzione, in quest'ultima ipotesi, nel non saltare alcuna rata, in quanto ne deriverebbe il decadere del beneficio.
I numeri della rottamazione
Ovviamente, non essendo ancora scaduti i termini per la presentazione delle istanze di rottamazione, il dato degli 8,3 miliardi risulta essere provvisorio; inoltre, ha comunicato sempre Ruffini, le cifre potrebbero variare a seguito delle decurtazioni degli importi affidati dagli enti creditori, oltre che a seguito di aggiunte di oneri di riscossione, di diritti di notifica ed eventuali spese per procedure esecutive.
Le domande
La prima analisi effettuata da parte di Equitalia sulle richieste elaborate fino allo scorso 23 marzo rileva che il rapporto tra il debito per il quale il contribuente ha richiesto la definizione ed il debito residuo complessivo iscritto a ruolo ha fatto emergere che il 63% dei richiedenti la rottamazione ha messo nella domanda di rottamazione tutti i propri debiti iscritti a ruolo, mentre il 17% dei richiedenti ha messo nella domanda quasi oltre la metà dei propri debiti iscritti a ruolo ed, infine, il 20% dei richiedenti ha inserito nella propria richiesta di rottamazione meno della metà dei propri debiti iscritti a ruolo.