La pressione fiscale italiana è sempre motivo di accese discussioni pubbliche. Che siano coinvolti famiglie, soggetti privati, grandi o piccoli imprenditori e/o istituti pubblici, le polemiche intorno al versamento dei tributi non smettono di animare il dibattito popolare. Il patrimonio degli italiani infatti è sempre più a rischio, l’economia vacilla e – come se non bastasse - l’offerta di lavoro non è poi così forte da riuscire a fronteggiare questi problemi (sia nel lungo che nel breve periodo). Nonostante i continui interventi legislativi, volti a tutelare i soggetti più a rischio e le fasce di popolazione meno abbiente, spesso imposte e tributi come IMU e TASI finiscono col gravare troppo sul bilancio familiare.
Per questo motivo, sapere come fare e quali sono i presupposti riconosciuti dalla legge per considerarsi esenti dal pagamento di questi oneri diventa, ad oggi, la prima arma efficace (e tempestiva) alla quale il privato può fare affidamento per tutelarsi.
Chi sono gli esenti?
Non sono tenuti al pagamento di IMU e TASI i possessori di case adibite ad abitazioni principali, a meno che queste non siano abitazioni e immobili di lusso. Al contrario, sono tenuti a corrispondere l’ammontare relativo all’Imposta Municipale Unica (e la TASI nei casi previsti) tutti coloro i quali sono proprietari di seconde abitazioni o altri fabbricati. Pagheranno IMU e TASI anche i proprietari di immobili in affitto, in questo caso, però, sull’inquilino graverà una parte della quota (dal 10% al 30%), a meno che quest’ultimo non abbia stabilito nella stessa abitazione la propria residenza.
Quando si paga?
Il primo acconto previsto per l’Imposta Municipale Unica (IMU) e il Tributo per i servizi indivisibili (conosciuto come TASI) dovrà essere versato entro il 16 giugno, mentre per il saldo la data ultima è stata spostata al 18 dicembre 2017 (due giorni dopo la scadenza naturale – ovvero il 16 dicembre - che, quest’anno, viene di sabato).
Le entrate dell’Erario dello Stato quest’anno si prevede siano destinati ad essere veramente consistenti, sono stati stimati infatti circa 7 miliari di incassi provenienti dalla tassazione delle prime abitazioni ed altri 700 milioni invece derivanti da aree fabbricabili e terreni agricoli.
Per procedere con il calcolo di IMU e TASI ricordiamo in fine che, i soggetti coinvolti, potranno rivolgersi sia ad appositi centri di assistenza fiscale sia procedere servendosi dei numerosi calcolatori disponibili on-line.
L’operazione infatti, di per se, non è particolarmente difficoltosa, dato che, per effettuare al meglio i conteggi basterà conoscere il valore catastale del proprio immobile (o di tutte le proprietà) e moltiplicare lo stesso per le aliquote IMU e TASI imposte dai singoli comuni.