Come è possibile pagare di più un prodotto quando la materia prima di cui è fatto scende, e di molto anche? Questa strana situazione si sta verificando in Italia, dal momento che l'Authority sull'energia elettrica ha pubblicato le nuove tariffe per il mercato di maggior tutela, ovvero coloro che non sono nel mercato libero. E' stato stabilito che i costi, nel prossimo trimestre, aumenteranno del 5,3%.

Il prezzo della corrente scende ma bollette più care

Alcuni di voi penseranno che è normale, magari perché dipende dall'inflazione o dall'aumento delle tasse per questi servizi.

Invece non è stata data ancora nessuna giustificazione chiara sull'aumento, questo perché i conti non tornano: il gestore del mercato elettrico ha esaminato i prezzi della corrente sul mercato e ha scoperto che il prezzo della corrente è sceso di circa 15 Euro/MWh, ovvero in termini percentuali è un calo di quasi il 25%. La domanda, dunque, sorge spontanea, com'è possibile che quando cala il prezzo della materia prima la fornitura della stessa aumenta? Secondo quanto dichiarato dall'Autorità il rincaro è dovuto a una serie di motivi, in primis dai nuovi incentivi previsti dal governo per le società elettriche in modo che possano essere competitive sul mercato europeo. Un scopo nobile che dà lustro alla nostra governance, ma sfortunatamente i 1,7 miliardi dati dal governo li prelevano dalle nostre bollette; comunque questo costo incide con un aumento del 1,9%, ancora lontano dal 5,3% totale.

Difatti il restante riguarda proprio l'acquisto di materia prima, l'1,3% riguarda il costo d'acquisto, l'1,2% il costo di dispaccio e l'1,3% la componente di perequazione; in totale dunque l'acquisto di corrente incide del 3,8% in più rispetto all'anno scorso. Per giustificare un rincaro così elevato l'Authority si è dovuta impegnare molto, non mancando di esternare le sue perplessità.

9 diversi motivi del rincaro

Dalla ripresa dei consumi al mancato funzionamento di alcuni impianti nucleari francesi produttori di energia. Aldilà delle motivazioni tecniche l'Autorità dell'energia ha spiegato che tutti questi fattori hanno comportato un aumento, addirittura, del 20% del prezzo all'ingrosso. Dunque nell'ultima settimana di dicembre il prezzo è sceso di quasi il 25% ma nel trimestre è salito del 20%, ovviamente nel primo caso si fa riferimento a una settimana nel secondo di un trimestre; però i prezzi sono scesi costantemente durante il mese di dicembre. Il dubbio che ci sia qualcosa che non torna è venuto anche all'Istituto studi sul consumo che invierà i suoi tecnici a ricalcolare gli aumenti.