Il Consiglio dei Ministri si è riunito mercoledì 8 agosto 2018 a Palazzo Chigi e, sotto la presidenza di Giuseppe Conte e del Sottosegretario alla Presidenza, Giancarlo Giorgetti, ha approvato sette decreti legislativi tra cui quello sulla lotta all’elusione fiscale. La proposta è stata fatta dal ministro per gli Affari europei, Paolo Savona per adeguarsi all’ordinamento interno della Comunità Europea. L’elusione fiscale è l’azione che compie il contribuente per pagare meno Tasse e si differenzia dall’evasione perché le norme vengono aggirate piuttosto che violate.
Stop alle multinazionali che eludono le tasse
Il Governo ha deliberato alcuni decreti di adeguamento alle norme dell’Unione Europea, sette in tutto, tra i quali uno dei più interessanti è quello sul contrasto all’elusione fiscale, che è stato approvato in via preliminare e comporta l’attuazione delle norme 2016/1164 del 12 luglio 2016 e 2017/952 del 29 maggio 2017, che trattano di regolamenti che comportano l’elusione fiscale ai danni del mercato interno europeo. L’elusione fiscale si ha quando il contribuente, pur rispettando le norme tributarie, le aggira per trarne dei vantaggi personali a livello economico. L’illecito, in seguito alla riforma del 2015, è perseguibile solamente in via amministrativa e l’ammontare della sanzione dipende dalla cifra fiscale elusa.
#CdM - adeguate leggi su #privacy ed elusione fiscale a normativa UE https://t.co/DzgqJYBNLE pic.twitter.com/jxPRtkEkGQ
— FASI.biz (@FASIbiz) 9 agosto 2018
In cosa consiste il provvedimento contro l’elusione fiscale
Il decreto legislativo mette in pratica la legge di delegazione europea numero 163 del 25 ottobre 2017 per recepire la direttiva europea 2016/1164 che tratta di norme contro l’elusione delle tasse che incidono sui mercati interni.
In particolare l’Atad (Anti Tax Avoidance Directive) modifica la direttiva UE sui disallineamenti da ibridi con i Paesi terzi. Questa misura è volta a prevenire l’evasione fiscale delle multinazionali, che a volte aggirano le tasse approfittando delle diverse giurisdizioni fiscali dei Paesi. L’effetto del disallineamento tra i Paesi è spesso una doppia deduzione, ossia un rimborso delle tasse in entrambi gli Stati, mentre la legge prevede che la deduzione debba essere applicata unicamente nello Stato in cui avviene il pagamento. Nel caso di una doppia deduzione con un paese terzo lo Stato membro dell’UE deve negarla, a meno che quest’ultimo non vi abbia già provveduto, ed esigere il pagamento da parte del contribuente.