Il decreto fiscale è cosa fatta, essendo stato ufficializzato nelle scorse ore dalla firma del Presidente della Repubblica Mattarella. Adesso bisogna attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per la sua entrata in vigore. Possono sorridere i contribuenti che hanno debiti fiscali, multe e cartelle esattoriali, perché tra i vari punti del decreto, ci sono diverse possibilità di sanare le pendenze. Secondo il quotidiano “Il Messaggero”, si aprono nuove possibilità offerte dal Governo ai contribuenti per mettersi a posto con il fisco e per consentire allo Stato di incassare quanti più soldi possibili dai tanti miliardi di crediti che lo stesso vanta nei confronti dei contribuenti.

Nasce un nuovo provvedimento di rottamazione, un intervento rivolto alla chiusura delle liti finite in sede giudiziaria e addirittura un condono con tanto di stralcio delle cartelle.

Condono

Ormai tutto definito e molti contribuenti si stanno ponendo quesiti su come sfruttare le nuove opportunità concesse dal decreto fiscale. Quali cartelle verranno cancellate con il condono? Come fare per farsi cancellare le cartelle? Queste sono le domande tipiche dei contribuenti che vorrebbero fare pace con il fisco sanando i propri debiti e sfruttando il nuovo condono. Arriva la cancellazione automatica delle cartelle di importo pari o inferiore ad € 1.000 messe tra il 2000 e il 2010. Un condono che, statistiche alla mano, riguarda il 53% dei contribuenti che hanno a loro carico vecchi ruoli non pagati.

Le somme versate prima dell’entrata in vigore del condono restano definitivamente acquisite e quindi non rimborsabili. Non dovrebbe servire alcuna domanda perché la cancellazione delle cartelle sarà fatta d’ufficio.

Sanatoria con sconti

Di fianco al condono, arriva la sanatoria dei emessi dal 2000 al 2017 (quelli dal 2000 al 2010 evidentemente sono quelli superiori ad € 1.000).

Questi ruoli possono venire sanati pagando entro il prossimo 31 luglio ed in soluzione unica solo il capitale della cartella (il tributo o la tassa a cui essa si riferisce) e l’aggio dovuto al concessionario per la riscossione. In alternativa, possibile richiedere il pagamento rateale, con due rate per anno ed in dieci anni.

Le scadenze di queste 10 rate dovrebbero essere a luglio e novembre di ciascun anno. Rispetto al condono, la sanatoria necessita di adesione da parte del contribuente indebitato che deve essere effettuata entro la fine del prossimo mese di aprile. Per il pagamento rateale sono previsti interessi del 2% annuo. Alla sanatoria potranno aderire anche coloro che hanno già aderito alle precedenti rottamazioni senza aver provveduto a pagare le vecchie rate. In questo caso però è necessario che entro il 7 dicembre 2018, questi contribuenti completino il pagamento delle rate scadute delle vecchie rottamazioni.

Altre novità

Per coloro che hanno ricevuto, prima dell’entrata in vigore del decreto fiscale, un verbale di constatazione, si offrirà la possibilità di pagare solo l’imposta contestata dal fisco, senza sanzioni e interessi già inseriti nella constatazione.

Niente sanzioni e interessi anche in caso di avviso di accertamento, o per atti di recupero notificati prima della data di entrata in vigore del decreto. Anche in questo caso offerto il pagamento in soluzione unica o a rate che nello specifico sarebbero spalmate in 5 anni con rate trimestrali. Sanatoria anche sui dazi, sull'Iva all'importazione e sulle liti pendenti fino alla Cassazione. Il contribuente, se chiuderà subito la lite con il fisco, potrà beneficiare di una riduzione dell’80% dell’intero ammontare dell’oggetto della lite. Per importi superiori a 1.000 euro si offrirà la rateizzazione del debito, con 20 rate spalmate sempre su 5 anni.