La Manovra economica del Governo M5S - Lega è diventata legge. La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il testo con 313 voti favorevoli. La nuova Legge di Bilancio 2019, frutto di un lungo e travagliato periodo di gestazione, introduce nel nostro ordinamento fiscale diverse importanti novità. Prima fra tutte una nuova versione della flat tax al 15% allargata ai redditi più alti e non solo alle piccole e medie imprese o ai lavoratori autonomi con un fatturato fino ai 65.000 euro come si sapeva fino ad oggi.

Questo, secondo quanto riporta il "Corriere della Sera" sarebbe la conseguenza del meccanismo di funzionamento della flat tax introdotta dal Governo giallo - verde

Il meccanismo d'azione e l'allargamento della platea

Il punto fondamentale da cui bisogna partire per comprendere bene il meccanismo di funzionamento della flat tax è ricordare che il nuovo regime fiscale si applica a partire dalle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2019 e, quindi, relativi ai fatturati realizzati da imprese, professionisti e lavoratori autonomi nel corso del 2018. Questo fatto incontrovertibile avrebbe spinto molte aziende e professionisti a ridurre il numero di fatture emesse, da un paio di mesi a questa parte.

Il motivo è presto detto. Fatti due conti molti preferirebbero rinviare gli incassi per non sforare il tetto dei 65.000 euro. In questo modo sarebbero sicuri di accedere al regime agevolato al 15%. Infatti, la base per accedere al nuovo regime della tassa piatta è dato dai redditi dell'anno precedente. E questo indipendentemente dal guadagno realizzato.

In pratica se si guadagnassero anche 4 milioni di euro, fa notare il quotidiano di Via Solferino, si pagherebbe sempre il 15% e i benefici si perderebbero solo l'anno successivo. E senza necessità di effettuare dei versamenti integrativi per la perdita dei requisiti in corso d'anno. Di conseguenza, questo porterebbe ad un allargamento dei potenziali beneficiari della flat tax nel 2019.

Le altre misure di carattere fiscale

Comunque, la nuova legge di Bilancio 2019 non contiene solo la flat tax. Come mette in evidenza il quotidiano torinese "La Stampa", vengono confermate diverse misure di cui si è data notizia nei giorni e nelle settimane passate. Ad esempio chi potrà dimostrare di trovarsi in oggettiva difficoltà economica potrà beneficiare dello stralcio delle cartelle esattoriali degli anni dal 2000 al 2017. E questo stralcio sarà calibrato in base all'Isee del contribuente su tre percentuali differenti dal 16% al 35%. Viene introdotta anche una web tax del 3% sui servizi digitali delle aziende che fatturano dai 750 milioni di euro in su, "ovunque realizzati".

Introdotta anche la tassa sulle emissioni di CO2, ma solo sulle auto di grande cilindrata.

Il tributo sarà variabile e partirà da un minimo di 1.100 euro sull'acquisto di un auto nuova, di grossa cilindrata, con almeno 161 grammi per chilogrammo di CO2 emessa e fino ad un massimo di 175 grammi. La tassa sarà, poi di 1.600 euro per emissioni comprese tra 176 e 200 grammi per chilogrammo. Mentre tra i 201 grammi per chilogrammo di emissione e i 250 grammi la tassa applicata sarà di 2.000 euro. Infine per emissioni di CO2 superiori ai 250 grammi per chilogrammo si pagheranno 2.500 euro. Vengono confermati anche gli incentivi all'acquisto di auto elettriche ed ibride fino ad un tetto massimo di 50.000 euro di spesa. Questi andranno da un minimo di 4.000 ad un massimo di 6.000 euro. Ma per ottenere il massimo dell'incentivo sarà necessario le emissioni di CO2 devono essere comprese fra zero e 20 grammi per chilogrammo.

Inoltre si deve, contemporaneamente, rottamare un vecchio automezzo Euro 4. Diversamente, l'incentivo sarà di 4.000 euro. Questi incentivi partiranno dal 1 marzo 2019 e continueranno fino al 31 dicembre 2021 anche sulle auto acquistate in leasing o locazione finanziaria.

Vengono, inoltre, confermati il taglio dell'Imu sui capannoni industriali nella misura del 40% a partire dall'anno di imposta 2019. Le ditte individuali, inoltre, godranno della possibilità di dedurre dal reddito d'impresa il valore dei beni strumentali. Mentre i negozi e i piccoli esercizi commerciali fino ad una superficie massima di 600 metri quadrati potranno usufruire della cedolare secca.

Viene inoltre confermato, ma rimodulato in maniera leggermente diversa il cosiddetto bonus Impresa 4.0.

Vengono, infatti, determinati diversi tetti di spesa massima a seconda che si tratti di una piccola, media o grande impresa. Nel caso delle piccole e piccolissime imprese il tetto massimo è fissato a 300.000 euro sul 50% delle spese ammissibili. Per le imprese di media grandezza il tetto massimo di spesa rimane di 300.000 euro ma parametrato al 40% delle spese ammissibili. Mentre le grandi imprese potranno beneficiare del bonus su un tetto di spesa massima di 200.000 euro fino al raggiungimento del 30% delle spese ammissibili. Per quanto riguarda le imprese di panificazione, come i forni, dal 2019 questi godranno dell'aliquota Iva al 4% su alcuni ingredienti utilizzati nella preparazione del pane.

Le agevolazioni a favore delle famiglie

Altre agevolazioni di carattere fiscale interessano particolarmente le famiglie. Ad esempio viene innalzato il bonus asili nido che dal prossimo anno passa dagli attuali 1.000 euro a 1.500 euro fino al 2021. Dall'anno successivo, il 2022, tale bonus non dovrebbe essere mai inferiore ai 1.000 euro all'anno. Inoltre le famiglie che nel corso del prossimo anno, ma anche nel 2020 e nel 2021 dovessero avere tre figli, di cui almeno uno nato nel corso del triennio 2019/2021 potranno vedersi assegnare quote di terreni agricoli e potranno ottenere un mutuo agevolato fino ad un massimo di 200.000 euro per l'acquisto della prima casa. Vengono inoltre stanziati 2 milioni di euro, di cui uno nel 2019 e uno nel 2021, per l'acquisto di seggiolini anti -abbandono per i bambini.

Ancora, il bonus cultura sarà ulteriormente esteso. Potranno beneficiarne anche coloro che nel corso del 2019 compiranno 18 anni. Il tetto di spesa previsto dal Governo per questa misura è stato fissato a 240 milioni di euro.

Le misure relative a casa e canone Rai

Il Governo intende incentivare l'acquisto di Tv digitali. Per tale motivo è stato introdotto un fondo di 151 milioni di euro destinato all'acquisto di questi apparecchi secondo il nuovo standard DVB - T2. Anche perché il digitale terrestre verrà presto abbandonato definitivamente. Questi incentivi saranno fruibili dal 2019 al 2022. Nello stesso tempo il Canone Rai viene mantenuto fermo a 90 euro. Infine la Legge di Bilancio conferma la facoltà concessa ai Comuni italiani di aumentare la Tasi per il biennio 2019/2020 se, però, i Comuni hanno già provveduto a disporla con una specifica delibera nel corso del triennio 2016 - 2018.