Gli automobilisti potrebbero dire addio al bollo auto dato che l'Unione Europea sta studiando una nuova misura, denominata Bollo auto europeo, che potrebbe però essere più dispendiosa per i redditi medio-bassi e che colpirebbe le auto più inquinanti. La tassa andrà ad interessare i veicoli che percorrono più chilometri e che quindi inquinano di più ed entrerebbe in vigore, se approvata, nel 2023 per i veicoli pesanti e nel 2026 per gli altri veicoli.

Un nuovo bollo auto

Forse è presto per dirlo, ma potremmo dire addio al vecchio bollo auto. L'attuale imposta, che viene calcolata sulla base della potenza di ogni veicolo misurata in kW e in base alla classe di inquinamento (Euro1, Euro2, Euro3, eccetera) è proporzionata alla potenza di un veicolo a motore.

La nuova tassa che si vuole introdurre, battezzata con il nome di bollo auto europeo, sarà basata invece sul grado di emissioni e varierà ovviamente a seconda dei chilometri percorsi. La misura finora è stata approvata dalla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, ed è in attesa dell'approvazione definitiva da parte del Consiglio Europeo. L'obiettivo quindi è quello di penalizzare chi guida di più e quindi inquina maggiormente, con un'unica tassa automobilistica uguale per ogni stato membro dell'Unione Europea.

La nuova tassa è stata pensata per tutelare l'ambiente e contrastare in modo efficace le emissioni di sostanze inquinanti, che sono responsabili degli attuali cambiamenti climatici.

L'applicazione di questo nuovo bollo potrebbe diventare però una misura piuttosto onerosa per gli automobilisti appartenenti alla fascia di reddito medio-basso.

Impatto economico

Secondo laleggepertutti.it questa nuova ecotassa potrebbe avere un impatto considerevole sui redditi medi e bassi. La sua applicazione prevederebbe l'installazione di una scatola nera all'interno delle autovetture, per poter misurare i chilometri percorsi.

In questo modo saranno più colpite le persone che ogni giorno si recano a lavoro necessariamente con veicoli privati, e che non hanno a disposizione collegamenti con treni o mezzi pubblici.

Sarà ovviamente meno dannosa per quei redditi alti che possono avere la disponibilità economica di cambiare il proprio veicolo con uno elettrico, più costoso, ma sicuramente a ridotto impatto ambientale, che potrà così beneficiare delle opportune agevolazioni previste dalla legge.

Se la misura sarà approvata per chi è in possesso di un mezzo pesante che superi le 2,4 tonnellate la tassa entrerà in vigore a partire dal 2023. Per chi invece dispone di un altro tipo di veicolo, non pesante, la misura entrerebbe in vigore a partire dal 2026. Per il momento bisogna specificare come il condizionale è obbligato, visto che la misura deve essere ancora opportunamente valutata.