La rottamazione delle cartelle esattoriali, nella sua prima edizione, ha portato nelle casse dello Stato più soldi di quanto preventivato, anche se il 50 per cento dei titolari delle cartelle sopra i 100 mila euro, alla fine, non ha pagato il suo debito con il fisco. L’Agenzia delle Entrate, attraverso il suo direttore Ernesto Maria Ruffini, ha reso noti i primi dati sulla cosiddetta ‘definizione agevolata’ che evidenziano il successo dell’iniziativa, nonostante alcuni dati contraddittori siano la spia del fatto che molto rimane da fare sul fronte dell’evasione fiscale.

E a questo proposito, lo stesso direttore ha sollecitato l’introduzione della fattura elettronica, considerata come valido strumento di prevenzione.

Nonostante la rottamazione, un grande debitore su due non paga

I dati sull’andamento della rottamazione delle cartelle è stato presentato dal direttore dell’Agenzia nel corso della sua audizione presso la Commissione Finanze della Camera. Nella sua relazione, Ruffini ha riportato che dalla prima edizione della ‘definizione agevolata’ sono stati recuperati, grazie all’adesione di un milione di contribuenti, 8,2 miliardi di euro, uno in più di quanto previsto. Dall’analisi approfondita dei dati, emerge che l’86% dei cittadini che avevano un debito con il fisco entro i 10.000 euro ha poi effettivamente versato quanto dovuto.

La percentuale di chi abbia ottemperato agli obblighi scende al 77% nel caso di debiti compresi tra 10.000 e 50.000 euro e, addirittura, al 56% per quanto riguarda quelli con debiti superiori a 100.000 euro. In pratica, un grande evasore su due continua a non pagare, nonostante il condono degli importi derivanti da sanzioni e interessi per il ritardato pagamento.

Dati comunque positivi, per quanto riguarda il recupero delle somme evase, che ci si aspetta ancora più favorevoli dalla rottamazione bis alla quale, sempre secondo i dati presentati da Ruffini in Commissione, hanno aderito 950 mila contribuenti che potrebbero far affluire nelle casse dello Stato una cifra stimata intorno ai 9 miliardi di euro.

La fattura elettronica: 'Strumento di prevenzione necessario'

La presentazione del rapporto sulla rottamazione è stata l’occasione, per il presidente di Agenzia delle Entrate, per ribadire la necessaria introduzione della fattura elettronica, la cui entrata in vigore dovrebbe scattare dal prossimo 1° gennaio 2019. L’utilizzo della e-fattura comporterà, secondo Ruffini, una inevitabile riduzione dell’evasione fiscale e, a proposito delle proteste di molte categorie interessate al provvedimento, tra cui quella dei benzinai, arrivata a minacciare uno sciopero per ottenerne il rinvio, ha suggerito un’applicazione graduale delle sanzioni, ipotizzando un’esenzione per i primi due mesi, passando poi al 50% e al 75% nei successivi, fino ad arrivare a regime a ottobre in modo da non 'spaventare’ gli interessati.