Dall' aprile del 2009 il territorio italiano è stato continuamente scosso da eventi sismici. Pensare oggi a ciò che è accaduto in città come L'Aquila, o a interi territori come l'Emilia, significa dover prendere atto dell'importanza di prevenire le catastrofi. I continui eventi sismici hanno risvegliato l'urgenza di trovare, se non un rimedio, quanto meno un modo per limitare i danni e giocare d'anticipo per salvare vite umane e intere comunità.

La prevenzione è una questione delicata e mette in atto meccanismi complessi, tra cui anche il pianificare un'azione di emergenza, che ha dei costi, e la messa in allarme della popolazione.

In passato, alcuni sono stati allarmi inascoltati, di altri le conseguenze le conosciamo tutti: saranno indimenticabili le potenti immagini della tragicità che hanno imperversato sui nostri teleschermi in questi anni, lasciandoci ricordi di vite spezzate e di città svuotate della loro storia. Tutta la fragilità del territorio italiano sembra sbriciolarsi di fronte al continuo impegno della Protezione Civile e di quanti sono pronti a intervenire in aiuto.

Grazie all'evoluzione tecnologica e alla sua connotazione sociale, il termine "condivisione" è diventato la parola chiave per un aiuto concreto. La velocità di trasmissione dei dati dal proprio smartphone, che sempre più persone acquistano, permette infatti di convogliare in rete notizie su ogni tipo di evento.

Una logica che è stata impiegata, per le segnalazioni di danni da terremoto, dal gruppo di ricerca geoSDI del CNR IMAA (Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale) che dalla sua sede di Potenza, in Basilicata, studia, realizza e distribuisce sistemi software geospaziali, utilizzando un approccio open source.

Il geolocalizzatore è utilizzato al momento dalle applicazioni, diffuse via web e installabili sullo smartphone, come Foursquare, per scegliere e condividere il locale dove andare la sera o lasciare un commento su quello dal quale si è appena usciti.

E' la prima volta però che questa funzionalità viene considerata utile per individuare le prime segnalazioni degli eventi sismici.

Dato che nella sua prima fase di attivazione, geoSDI è già stato in grado di fornire un aiuto alla popolazione, sulla base delle segnalazioni che giungevano attraverso i tablet e gli smartphone, il centro lavora affinchè l'applicazione sia presto disponibili per tutti gli utenti.

Questa applicazione è in grado di rilasciare sia dati fondamentali su danni rilevati alle strutture colpite dal sisma che di indicare, sulle mappe scaricabili, i luoghi esatti dove si trovano strutture dove recarsi per avere aiuto.

Una volta scaricata l'app di geoSDI, l'utente può compilare una schermata, aggiungendo anche le risorse del proprio smartphone o tablet, per esempio inserendo foto o video. La scelta di destinare l'applicazione a smartphone e tablet deriva dall'utilizzo del GPS, di cui questi strumenti sono dotati e che consente di determinare con precisione il luogo delle segnalazioni e quindi di individuare immediatamente l'area di intervento. É possibile fare il download dell'applicazione sul sito di geoSDI ma al momento solo per Android.