Il blackout di sabato 22 febbraio ha creato diversi disagi ai clienti di WhatsApp, tanto che molti avrebbero deciso di passare ad altri servizi di messaggistica. L'applicazione, appena acquistata da Mark Zuckerberg - proprietario di Facebook - per una cifra intorno ai 16 miliardi di dollari, si ritrova diversi concorrenti, tutti pronti a strappare clienti al servizio di messaggistica più famoso al mondo. Per quale motivo? Semplice, la privacy potrebbe essere messa a rischio; infatti con l'unione tra Facebook e WhatsApp, il ricco Zuckerberg rischia di avere in mano tantissimi dati personali.

Resta ancora da capire come intende proseguire in questo ambizioso progetto, che potrebbe portare anche ad una novità importante: le chiamate gratuite entro l'estate 2014.

Ma quali sono le alternative principali al servizio di messaggistica WhatsApp?

Subito vengono in mente WeChat e Line, due applicazioni già sul mercato da diverso tempo, pubblicizzate in tv con l'utilizzo di showgirl italiane e non. Proprio durante il blackout di WhatsApp (che conta circa 450 milioni di clienti attivi in tutto il mondo), la compagnia giapponese Line ha "conquistato" circa 2 milioni di utenti tra Europa e Stati Uniti. Line è attiva soprattutto in Asia e può contare su circa 350 milioni di utenti attivi.

Ma attenzione al nuovo che avanza, stiamo parlando di Telegram, nato in Germania e che subito dopo il blackout di WhatsApp ha acquisito circa 4 milioni di nuovi utenti in Europa, tanto che attraverso Twitter l'azienda tedesca ha annunciato di avere qualche problema sui server causato dall'improvviso aumento dei clienti. La forza di questa nuova applicazione è l'autodistruzione dei messaggi. Sì, proprio così. Il programmatore di Telegram ha fatto in modo che i messaggi - su richiesta dell'utente tramite il menù opzioni - possano essere cancellati dai server entro un determinato periodo.