Il sole staal buon umore come la pioggia sta al cattivo umore. Questa semplice equazionerisulterebbe veritiera non solo per le persone, ma anche per Facebook. È quello che hadimostrato uno studio condotto da James Fowler dell’Università di San Diego e pubblicato sul magazine Plos One.
Il gruppodi ricercatori dell’università californiana, prendendo in esame più di unmiliardo di aggiornamenti di stato sul social network più famoso al mondo, hanotato come un giorno uggioso possa influenzare l’umore di una persona e, diconseguenza, la natura del post chesi appresta a pubblicare.
Il post negativo di un individuo innescherebbe unasorta di circolo vizioso per cui condizionerebbe l’umore di altre persone, chesarebbero orientate, a loro volta, a scrivere dei post negativi.
Lo stessodiscorso vale per i post positivi. Gli studiosi hanno rilevato, attraverso unprogramma analizzatore, come in un giorno di pioggia gli aggiornamenti di statonegativi aumentino dell’1,16%,mentre quelli positivi diminuiscano dell’1,19%.In un arco di tempo che va dal 2009 al 2012, lo studio di James Fowler, a cuihanno partecipato anche due italiani, Lorenzo Coviello e Massimo Franceschetti, non ha preso in considerazionepost di individui che abitano nella stessa città, ma di quelli che risiedono incittà diverse (dove si suppone ci sia un clima diverso), in maniera tale daottenere dati il più oggettivi possibile.
Dall’Universitàdi San Diego arriva ancora una dimostrazione di come il web, ma più in generalela Tecnologia, possa in qualche modo influenzare gli stati di felicità einfelicità degli individui. E dunque rendere metereopatico un social network sempre più umanizzato.