Ormai ci stiamo abituando a pensare che con la stampante 3D sia possibile realizzare tutto e di più. Trattasi di una tecnologia che consente di creare oggetti tridimensionali, come dice il nome stesso, in plastica o altri materiali, partendo da un modello 3D realizzato al computer. In che modo? Sovrapponendo in maniera ordinata degli strati di polimeri condensati, in modo da ricreare in maniera perfetta i modelli che l'utente ha ideato al pc.

L'uso delle stampanti 3D è molto diffuso tra le aziende che hanno bisogno di realizzare prototipi di oggetti in poco tempo, in genere alcune ore, poi dipende dalla sua grandezza e complessità.

Ma presto sarà utilizzato anche dalla massa in maniera diffusa.

Tra le cose che sarà possibile realizzare tramite stampante 3D troveremo perfino gli organi umani. Una possibilità da tempo in circolazione, ma realizzata in meno tempo di quanto ci si aspetti. Come sarà detto alla prossima fiera Exposanità che si terrà a Bologna, dal 21 al 24 maggio. Impegnato nella realizzazione di questa importante rivoluzione nel campo della medicina il progetto Wasp.

Ad accennare alcuni aspetti del progetto è Massimo Moretti, promotore di quest'ultimo. Spiega come attualmente si usano le ceramiche, il polimetilmetacrilato, i pic che sono dei polimeri stabili, e il caprolactone, un materiale che si riassorbe all'interno del corpo umano in sei mesi.

Tecniche che stanno riscontrando un rapido successo, così come la stampa di materiali organici, dove su supporti cartilaginei stampati in 3D vengono coltivate cellule staminali per dar vita ad una parte che sia della stessa materia del corpo del paziente. In questo modo sarà possibile realizzare organi umani artificiali.

Anche questa prospettiva però riscontra i soliti problemi burocratici italiani.

In particolare per la certificazione, per la quale occorrono 200mila euro circa, dovuti alle prove da fare sul paziente. Eppure, spiega Moretti, le prime protesi sono state stampate già ben 8 anni fa. E ciò fa capire quanto le lungaggini tipiche del nostro Paese ostacolino la ricerca e il progresso.

Comunque, speriamo che queste barriere siano presto superate e che questa sorprendente tecnologia consenta a tante persone necessitanti di un nuovo organo di averlo presto. Anche alla luce dei lunghi tempi che occorre aspettare per avere un trapianto.