Ripartire con una marcia in più, sollevarsi dal torpore e spolverare la nazione dalla patina polverosa dello stallo economico. La parola chiave è startup, aziende ad alto tasso tecnologico, rischiose economicamente ma di grandi potenziali e, soprattutto, gestite da giovani imprenditori.

In linea con altri Paesi, anche in nostro comincia a puntare su possibili target d'impresa nuovi che facciano della tecnologia un punto chiave che possa portare verso fette di mercato che non sono state ancora esplorate dal mercato italiano. Le startup rappresentano un'idea d'impresa innovativa, dove nuove idee e progetti vengono messi in campo per andare a formare, poi, un'impresa che potrebbe portare posti di lavoro e produzione.

Ma, per la loro natura, molte di queste startup sono destinate a morire ancora prima di partire.

Per questo esistono progetti, si veda quelli famosi della Silicon Valley, che affiancano i giovani imprenditori nei primi passi della metamorfosi della loro idea. Così gli incubatori e gli acceleratori entrano prepotentemente nel vocabolario economico come strumenti per proteggere e sostenere idee nascenti a rischio. 

Nato nel 2009 Working Capital Accelerator, promosso da Telecom Italia, è uno di questi programmi che intendono sovvenzionare e sostenere la nascita di nuove idee d'impresa, con una selezione di 40 startup da ripartire nei quattro acceleratori di: Milano, Roma, Catania e Bologna.

Tra le novità di quest'edizione troviamo la nuova sede di Bologna e l'apertura al concorso ad imprese internazionali. La #Wcap ha anche introdotto una nuova piattaforma di crowdfunding per trovare finanziamenti all'interno della community.

Una volta superate le selezioni, che si chiuderanno il 26 maggio, le startup saranno inserite nel programma di accelerazione, della durata di quattro mesi, nel corso dei quali si affineranno le idee d'impresa e si svilupperà il prodotto.