La vera rivoluzione di questo Mobile World Congress per Samsung è Galaxy S6 Edge che arriva dopo gli ottimi risultati di vendita di Note Edge. Vediamo insieme cosa è cambiato nei pochi mesi che intercorrono tra la presentazione dei due dispositivi top di gamma di Samsung. La tecnologia Edge ha fatto dei progressi importanti oppure resta una soluzione ancora da affinare? Analizziamo insieme questa soluzione che rappresenta per molti il primo passo verso il futuro degli Smartphone.

Quella Edge è una tecnologia che anticipa l'avvento degli smartphone flessibili che resta al momento un'utopia.

Samsung ha portato un'innovazione all'interno del mercato che presto vedremo anche su altri device. La società coreana ha mostrato le proprie capacità nel rendere la tecnologia Edge non solo una curiosa feature ma un elemento essenziale e sofisticato del design di questo Galaxy S6.

La prima differenza tra il sistema Dual-Edge di Galaxy S6 e quello Single-Edge di Note Edge è la presenza non di due display accostati ma di un unico schermo incurvato su entrambi i lati. Su Note Edge, Samsung ha inserito un display ausiliario gestito separatamente da quello principale. Si trattava di una soluzione che oltre all'aspetto del design non convinceva sotto l'aspetto della praticità ma con il nuovo device arriva il giorno della rivoluzione: si utilizza un solo display che permette di eseguire delle operazioni base nell'ottica di rendere il device più smart.

Questo Dual-Edge permette all'utente di mettere in evidenza i cinque contatti preferiti a cui assegnare una colorazione differente. Il lato Edge permette, inoltre, di controllare le notifiche con un semplice swype senza dover sbloccare il dispositivo. Altra funzionalità molto utile è quella che di permette all'arrivo di una telefonata di riconoscere chi ci chiama anche con lo smartphone rivolto vero il basso: questa funzionalità fa si che il display si illumini della colorazione che noi abbiamo assegnato al nostro contatto preferito ed inoltre possiamo rifiutare la chiamata poggiando il dito sul lettore di impronte digitali.