Due milioni di preordini possono annunciare una svolta da Smartphone a wearable? Al di là degli ordini ancora ridicoli se paragonati a quelli degli Smarphone, una notizia apparsa in questi giorni potrebbe far pensare che in effetti qualcosa si muove in questo senso: Google sta rendendo compatibili gli smartwatch funzionanti con sistema operativo Android Wear ai dispositivi iOS prodotti da Apple.
Ming-Chi Kuo, analista di KGI Securities molto attento e preciso su Apple, prevede 3 milioni di consegne, anche se invece di fine aprile slitteranno a giugno.
Questo poi dovrebbe essere il trend mensile. Il ritardo delle consegne è dovuto a problemi con il feedback aptico, e cioè il dispositivo che rimanda sensazioni emozianali a chi opera tramite suoni e vibrazioni. Punto dolente inoltre rimane la batteria. Ovviamente la diffusione del dispositivo è legata allo sviluppo di app utili che giustifichino l'utilizzo dello stesso al di là della moda. Le catene alberghiere e siti di booking on line sono stati i primi a muoversi in tal senso lanciando nuove App. Questi software forniscono informazioni e servizi sulle camere addirittura il pagamento delle stesse. Inoltre con Apple Watch si potrà aprire la porta della camera con un semplice sfioramento del polso gestire i servizi in camera e fare il check out.
Su questi dispositivi, come d'altronde su altri, la differenza la faranno le app che veicoleranno messaggi e servizi. Gli sviluppatori di app si troveranno in una situazione simile ai programmatori cobol/basic dei primi anni ottanta, con la differenza che avranno meno tempo. Lo sviluppo e l'obsolescenza dei prodotti informatici sono diventati frenetici.
È un continuo cavalcare l'onda che sempre più velocemente si infrange sugli scogli. Rimane una domanda finale: perché comprare un orologio intelligente? Oltre alle App che migliorano ed agevolano gli spostamenti, avremo servizi senza occupare le mani e usare fili. Si potrà controllare battito cardiaco, monitorare il nostro sonno, ritrovare il cane o controllare il pupo.