La chiusura dell'inchiesta, scattata la scorsa estate a Busto Arsizio (Varese) grazie alle intercettazioni dei carabinieri del NOE nell'inchiesta Finmeccanica, rischia di pregiudicare la carriera politica di Roberto Maroni. Il governatore ha dichiarato: "Finalmente dopo un anno le indagini si chiudono, era ora. Se per una sciocchezza come questa ci vuole un anno, poveri noi. Io sono tranquillissimo". Roberto Maroni essendo accusato di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente ed induzione indebita, nel caso di condanna in primo grado per tali procedimenti, in base alla legge Severino dovrebbe lasciare la carica di governatore della regione Lombardia.
Le accuse
Le accuse riguardano presunte pressioni effettuate dallo stesso Maroni per ottenere un lavoro ed un viaggio spesato per Tokyo a due sue collaboratrici. Nel filone dell'indagine coordinata dal PM Eugenio Fusco vi sono altre personalità eccellenti: Andrea Gibelli, presidente di Ferrovie Nord Milano e segretario generale del Pirellone, Christian Malangone direttore generale di Expo 2015 e la stessa società per la responsabilità amministrativa degli enti.
I fatti contestati
I fatti riguardano l'assunzione come temporary manager in Expo di Maria Grazia Paturzo, peraltro non indagata, collaboratrice dell'allora ministro degli interni Roberto Maroni. Il PM ha evidenziato nel verbale che i due legati erano legati da una relazione affettiva, come si evince da alcuni sms.
Non potendo inserire la signora nel suo staff in regione Lombardia ha optato per Expo 2015 concordando con l'amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala un contratto, per la signora Maria Grazia Paturzo, di euro 5000 mensili per sei mesi rinnovabili.
Questi fatti, peraltro non presenti come capo di imputazione, hanno permesso agli inquirenti di orientarsi nelle indagini verso il viaggio a Tokyo in cui Maroni voleva inserire la Paturzo a spese della regione Lombardia per un esborso di circa 6000 euro. In questo caso il governatore fece pressioni su Malangone tramite Giacomo Ciriello capo della sua segreteria ed ora indagato.