Qual è lo stato dell'arte dei social media dopo i primi 6 mesi del 2015? Il blogger, social media guru e consulente web Ben Donkor ha analizzato i social media analytics di questi primi due quarti del 2015 fornendo un'overview dell'attuale situazione dei social. I risultati della ricerca sono disponibili in lingua originale sul sito brnrd.me, ma molti siti italiani dedicati al web e alla tecnologia, ad esempio social-media-analytics.it, li hanno ripresi. Andiamo quindi a scoprire nel dettaglio come sta cambiando il panorama digitale globale.

Facebook, primi 6 mesi del 2015: addio Graph Search, benvenuto Topic Data

Facebook ha abbandonato definitivamente il suo motore di ricerca semantico Graph Search (che era disponibile esclusivamente in lingua inglese), introducendo Facebook Topic Data, nuovo servizio di analisi incentrato su una migliore comprensione degli argomenti correlati al proprio business. Il servizio è fornito grazie alla partnership con DataSift, azienda leader nella fornitura di dati social in tempo reale e in Human Data Intelligence.

Twitter, primi 6 mesi del 2015: aggiornamento di analytics e sviluppo degli insight

Da un lato Twitter ha fatto un passo indietro sull'accessibilità della propria firehose (flusso di dati venduto a società esterne): se prima li cedeva a 4 società ora ha dato l'esclusiva ha GNIP.

Dall'altro lato alcune funzionalità dei suoi analytics sono state aggiornate, è stato rilasciato uno strumento nativo per gli audience insight ed è stato lanciato Curator, una piattaforma ad uso dei grandi broadcaster (redazioni giornalistiche, ma non solo) che permette di raccogliere i tweet e i video di Vine su argomenti specifici in un unico "contenitore".

La rivalsa del 'social media listening'

Un'altra tendenza rilevata in ambito social nei primi mesi del 2015 è il rinnovato interesse per "l'ascolto dei social media", che mira poi a scoprire e a tracciare il "sentiment" (attitudine degli utenti nei confronti di un deteminato prodotto, servizio o brand). In questo ambito ci sono stati maggiori investimenti e acquisizioni - come quella di Engagor da parte di Clarabridge - rispetto al passato e si prevede l'arrivo di nuovo strumenti per analizzare le conversazioni online in maniera più precisa, grazie ad algoritmi che tengano della complessità dei fattori analizzati (delle '50 sfumatore di social', potremmo dire).

Social media: cosa ci aspetta per la fine dell'anno?

Crescita graduale degli investimenti, anche un po' obbligata se non si vuole "rimanere indietro", e maggiore coscienza di quello che viene definito il "Business Value della Social Intelligence", ovvero il valore che le attività sui social media apportano alla redditività aziendale. Al giorno d'oggi è infatti imprescindibile analizzare, quantificare e comprendere il ROI (ritorno sull'investimento) delle attività svolte dalla propria organizzazione sui social.