Come detto da più partiil21 ottobre 2015 è stato il Back to the Future Day, il giorno in cui Marty Mc Fly (il celebre Michael J. Fox) ed Emmet Brown, nel film-cult Ritorno al Futuro - Parte II, arrivano dal passato (il 1985) nel futuro a bordo della loro macchina del tempo, la DeLorean. Arrivati nel futuro, i due amici dovranno aiutare Marty McFly jr. alle prese con un bullo a causa del qualesta per essere messo in cella.

Cosa c'è già del futuro

Ma la cosa interessante, come per tutti i film di fantascienza, èosservare come i registi abbiano immaginato il tempo che stiamo per vivere, quali previsioni si siano avverate e quali no sulla tecnologia del futuro (ricordiamo la "cabina telefonica" del film Blade Runner, dove Ridley Scott, pur avendo colpito l'immaginario dei fan con i suoi umanoidi, non seppe immaginare la diffusione dei cellulari).

Cosa seppe prevedere Robert Zemeckis? Molto, per un film volutamente esagerato: pensiamo ad esempio agli occhiali attraverso cui Emmet Brown ("Doc") legge informazioni sulla realtà che vede, che ricordano molto i Google Glass che Google Inc. sta sviluppando dal 2013 per poter vedere la "realtà aumentata".

Oppure all'uso dei droni: i "nostri" non portano a spasso animali domestici come nel film ma fanno ben altre cose, come le consegne e il monitoraggio. Senza prevedere la diffusione del Web e degli Smartphone (nel film si vedono ancora molti fax), la sceneggiatura ha però indovinato due applicazione legate ad essi, come la videochiamata e il riconoscimento delle impronte digitali. Normalissime realtà sono anche la domotica e gli schermi ultrapiatti (addirittura ne abbiamo che si piegano), mentre all'hoverboard (la tavola volante che Marty prova con qualche difficoltà) sta provvedendo la Lexus, anche se la sua commercializzazione è ancora latente.

Per l'occasione la Nike ha anche voluto realizzare una delle fantasie del film, le scarpe capaci di autoallacciarsi, e la Pepsi ha lanciato una bottiglietta con lo stesso design del film.

Cosa manca

Certo, manca ancora molto del futuro di Marty Mc Fly: mancano le giacche che regolano la lunghezza delle maniche e si asciugano da sole, le case che riconoscono e salutano (abbiamo sanamente continuato a preferire la voce amica dei nostri familiari), ma di una cosa ci siamo resi conto: il nostro futuro può essere proprio come lo immaginiamo ora. Ma solo se abbiamo la forza di trasformare la fantasia in realtà