Appena arrivato in Italia, Pokémon Go, l’ultimo videogioco per smartphone della Niantic, è subito diventato oggetto di commenti pro e contro la nuova mania che coinvolge gli adolescenti, e non solo, di tutto il mondo.

Oltre alle avvertenze sui possibili rischi di alienazione dalla realtà per i giocatori impegnati nella caccia ai mostriciattoli virtuali, l’ultimo allarme viene addirittura da Telefono Azzurro, l’associazione che si batte per la tutela dei minori, che mette in guardia sulla possibilità che la app di Pokémon Go possa essere utilizzata per adescare minori.

L’allarme di Telefono Azzurro sui rischi di adescamento attraverso Pokémon Go

Secondo quanto dichiarato da Ernesto Caffo, docente di Neuropsichiatria infantile e presidente di Telefono Azzurro, l’utilizzo della cosiddetta ‘realtà aumentata’ da parte del videogioco Pokémon Gocontribuisce ad annullare le differenze tra il mondo reale ed il mondo virtuale, esponendo i soggetti più deboli, come i minori, ad essere vittima di ‘giocatori’ adulti male intenzionati. Il meccanismo del gioco, infatti, consiste nel cercare nei posti più impensati i famosi mostriciattoli, la cui cattura consente l’acquisizione di punteggi che sono tanto più alti quanto più è raro il Pokemon catturato. Il fatto di essere costretti a spostarsi nello spazio alla ricerca delle creaturine virtuali potrebbe agevolare i malintenzionati nel ‘teleguidare’ i piccoli giocatori in zone isolate.

Che il pericolo sia reale lo testimonia l’episodio di cronaca verificatosi nello stato americano del Missouri dove, utilizzando Pokémon Go, una banda di rapinatori è riuscita ad attirate in trappola ben 11 adolescenti per poi derubarli.

La caccia ai Pokémon nei posti più impensati

Intanto, in tutti i Paesi dove Pokémon Go è uscito (in Italia è possibile scaricarlo dallo scorso 15 luglio) si registrano episodi di adolescenti che vagano nei posti più impensati con lo sguardo fisso sullo schermo del loro smartphone.

Una caccia che non risparmia neanche posti che richiederebbero maggior rispetto per i simboli che rappresentano, come i sacrari dell’Olocausto in Germania o dell’11 settembre negli Stati Uniti, tanto da costringere gli sviluppatori ad inserire nella app dei limiti all’utilizzo del videogioco in determinati luoghi.

Non meravigliatevi, quindi, se d’ora in poi vi capiterà di notare ragazzi e ragazze che stazionano di fronte ad un edificio apparentemente senza motivo. Probabilmente sono arrivanti sul luogo dell’ultima apparizione del terribile Pikachu.