Verso fine agosto dell'anno scorso agli utenti di WhatsApp è stata annunciata una modifica dei termini di utilizzo. Questa modifica riguardava la condivisione dei propri dati personali con il social network site Facebook. Whatsapp, acquistata da Mark Zuckerberg nel 2014, sarebbe quindi diventata un'importante fonte di dati: infatti dalle comunicazioni personali che venivano effettuate dagli utenti è possibile ricavare preferenze, che possono essere sfruttate da Facebook per perfezionare e personalizzare le offerte pubblicitarie in bacheca. La scelta della condivisione dei dati tra le due applicazioni, però, in Europa non è piaciuta: sono state aperte molte istruttorie: due in Italia, le quali hanno comminato a WhatsApp una multa di tre milioni di euro.

Oltre alla multa è stata richiesta a WhatsApp l'emissione di una notifica a tutti gli utenti dell'applicazione, che doveva comunicare la sentenza.

Le motivazioni della sentenza contro WhatsApp

I due procedimenti aperti in Italia si sono conclusi con la multa, ma come mai è stata comminata la multa a WhatsApp? Il problema consiste nel modo in cui la modifica del trattamento dei dati personali è stata posta agli utenti: questa infatti sembrava necessaria, pena l'impossibilità di continuare ad utilizzare l'applicazione. La questione però è completamente differente per gli utenti che hanno iniziato ad utilizzare WhatsApp successivamente a tale modifica: tali utenti infatti hanno avuto la possibilità di non dare le informazioni del proprio account a Facebook.

Quindi la formulazione della modifica del trattamento dei dati personali è stata fondamentale ai fini della sentenza, che è stata commentata anche dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, il quale ritiene che una sentenza di questo tipo è storica a causa del fatto che, molto spesso, le applicazioni sociali, offrono delle condizioni che sono estremamente sfavorevoli per i consumatori.

Le motivazioni che hanno spinto alla modifica del trattamento dei dati personali su WhatsApp

Mark Zuckerberg aveva promesso, al momento dell'acquisto di WhatsApp, che Facebook e l'applicazione di messaggistica istantanea sarebbero state separate, a due anni da tale promessa, questa non viene mantenuta. I primi due anni sarebbero infatti serviti ad aumentare l'utenza di entrambe le applicazioni (WhatsApp viene usata da più di un miliardo di utenti). WhatsApp è un'applicazione che non utilizza advertisement, a differenza di Facebook, che dai dati di WhatsApp, potrebbe ricavare giovamento.