Ormai esiste una giornata per tutto, anche per le faccine. Così oggi, lunedì 17 luglio, festeggiamo gli emoticons o emoji, simboli universali in grado di superare le barriere linguistiche e mettere in comunicazione persone da tutte le parti del mondo. Ma non solo. Le “faccine” sono particolarmente utili per dare un senso definito, senza il pericolo di fraintendimenti, alla frase scritta. Balzate agli onori delle cronache agli inizi degli anni ’80 grazie alla diffusione dei primi home computer, trovano la definitiva consacrazione con gli smartphone e le numerose chat dedicate.
Ad oggi ci sono aziende che su questo business sono in grado di fatturare fino a 260 milioni di dollari.
Qual è il nome corretto: Emoji o Emoticons?
Anche se siamo abituati a utilizzarli come sinonimi, in realtà per emoticons si intendono le classiche faccine (sorridenti, imbronciate, con la linguaccia e così via) mentre emoji comprende tutto l’universo di mini immagini disponibili, comprese bandiere, palazzi, perfino personaggi famosi come Donald Trump e via discorrendo. Ad oggi gli emoji sono così importanti da assumere significati politici e sociali. In passato, ad esempio, erano state richieste a gran voce le faccine con colori della pelle diversa, mentre negli ultimi mesi è stata aggiunta anche una ragazza con l'hijab.
Facebook: una dedica dovuta
Gran parte del successo degli emoji è senza dubbio dovuto anche al successo dei social network, ormai luogo prediletto per sfoggiare le mini immagini più curiose e divertenti. Non sorprende dunque che anche Facebook, il popolare social fondato da Mark Zuckerberg, abbia voluto dedicargli una giornata rilasciano interessanti informazioni circa la loro diffusione.
Ogni giorno, solo su Facebook, vengono inviate ben 60 milioni di faccine, che diventano 5 miliardi su Messenger. Le più popolari sono quelle classiche: la risata con lacrime in testa, seguita a ruota da quello con il bacio e il cuore. Interessante poi scoprire che ogni Paese ha la sua preferita. Gli italiani, inguaribili romantici, prediligono il bacio con il cuore, brasiliani e messicani gli occhi a forma di cuore, mentre gli anglosassoni (Stati Uniti e Regno unito) notoriamente più freddi, prediligono la faccio che ride.
La leggenda: come sono nate le emoticons?
La prima emoticon, ovvero il classico “smile”, pare sia nato nel 1963, commissionato da una compagnia di assicurazioni per migliorare il morale dei dipendenti. Il disegno non fu però mai registrato e diversi anni dopo, nel 1971, venne brevettato da una cartoleria americana che riuscì a vendere oltre 50 milioni di spille. La consacrazione avviene invece nel 1972 quando il francese Loufrani lo modificò creando lo Smiley.