Nella mattinata di ieri 20 luglio, i creatori del gioco hanno fatto il punto della situazione sul gioco ormai inossidabile della casa. Infatti, i "capoccia" di casa Ubisoft hanno affermato, che il loro cavallo vincente Rainbow,raggiungerà per la fine di questo mese l'ambito traguardo di 20 milioni di utenti iscritti.
20 milioni di utenti insoddisfatti?
La soglia di iscritti raggiunti è, senza dubbio, la risposta più positiva che gli sviluppatori francesi potessero aspettarsi da questo gioco ormai ultra discusso sui vari social e blog targati Rainbow.
Resta il fatto, però, che nonostante tutte le manutenzioni subite durante l'arco dell'anno, il gioco resta ancora mancante per alcuni, frustrante per altri e soddisfacente per pochissimi. Si sa, è difficile soddisfare le esigenze del pubblico di Gamers che si imbattono nell'esperienza di questo sparatutto, però quello che è alla vista di tutti è la difficoltà con cui si stanno affrontando le varie lacune del gioco. Alcuni utenti su blog di videogame lamentano sempre le stesse problematiche legate maggiormente alla giocabilità. Ad esempio, prendendo una lamentela a caso, a giocatori di grado più basso (rame, bronzo, argento), capita spesso di imbattersi in partite ardue contro giocatori di grado improponibile (oro, platino, diamante) in cui la sconfitta è quasi garantita se non già scontata dal primo round.
Continuano a persistere, dopo le limature effettuate dallo staff Ubisoft, i fastidiosissimi "Spawn Kill" che, a detta di tanti utenti, rendono il gioco antipatico e frustrante. Gli sviluppatori avevano promesso di aggiustare queste problematiche nell'opertion health ma, a quanto pare, le loro intenzioni non sono andate per niente a buon fine.
20 milioni destinati a decrescere?
Molti utenti hanno appena comprato il gioco, altri hanno appena creato il loro account Ubisoft e molti lo hanno già abbandonato, lasciando soltanto l'account dormiente, utile soltanto agli editori del gioco che pavoneggiano i loro numeri in questi giorni. Hanno abbandonato un gioco così affascinante ma così frustrante allo stesso tempo, per quanto riguarda gli infiniti bug che il gioco presenta tutt'oggi, dopo tante promesse di manutenzioni che si sono dimostrate vane.
Molti di quelli che lo giocavano lo hanno abbandonato, perché sono stanchi di guardare replay dove l'avversario crivellato dai tuoi colpi non cade a terra esanime ma continua la sua tranquilla corsa al massacro, per non si sa quale motivo e graziato da chissà quale Dio. Un gioco in cui, arrivi al punto di scegliere l'operatore Fuze, minacciando di ucciderli tutti ma nel momento in cui fai detonare la tua bella carica a grappolo, il pavimento ti restituisce le tue belle mine esplodenti in faccia a te e i tuoi compagni. In quel momento, ti rendi conto di avere a che fare con qualcosa che non va, qualcosa che non vale la pena di affrontare: i buchi neri di questo gioco. In questi 20 milioni di utenti, con tutta probabilità, il 50% (e non esagero), ha creato un secondo profilo con cui aggirare i sistemi di graduatoria e bilanciamento Ubisoft, rendendo queste liste di giocatori pieni di doppioni e giocatori già professionisti, che vanno a prendere letteralmente a schiaffi le povere "vere reclute" del gioco i quali, vedendosi aggrediti, rinunciano a giocare svendendo a qualcun altro il loro amaro acquisto, in cui avevano riposto tante aspettative.
In conclusione, Rainbow da l'impressione di essere tanto odiato sui social, ma anche la sensazione che, in onore del divertimento, molti giocatori si siano rassegnati alle varie ingiustizie e problematiche di Siege o che più semplicemente sono lì ad aspettare che il vento cambi ma più in fretta possibile.