L'universo dei social sta per aprire le proprie porte al mondo degli adolescenti. Sino ad oggi poche grandi aziende tecnologiche avevano osato creare prodotti online per bambini Under 12. Ieri invece Facebook ha presentato l’app denominata «Messenger Kids» destinata a questa fascia di età. Un software che chiede ai genitori di dare la loro approvazione in modo che i bambini possano inviare messaggi, aggiungere filtri e scarabocchiare sulle foto che si inviano reciprocamente. Una nuova generazione di utenti nell'universo dei social media in continua espansione.

Facebook ha dunque riacceso un dibattito vibrante su come «i giovani son troppo giovani» per utilizzare le app e su come i genitori devono affrontare il costante insinuarsi della Tecnologia nella vita familiare, soprattutto perché alcuni di loro combattono per ridurre la quantità di tempo che i figli trascorrono davanti da uno schermo.

«Messenger Kids», stando a quanto dichiarato da Mark Zuckerberg, fornisce ai genitori la possibilità di controllare cosa fanno i loro figli. Esiste la possibilità di controllare completamente la lista dei contatti, ed i bambini non possono connettersi con i contatti che i genitori non approvano preventivamente.

I social invadono l'ambito familiare

L'ingresso ufficiale di Facebook nel mercato dei bambini è un momento spartiacque sia per le famiglie che per i social network.

Preadolescenti e adolescenti si riversano già da tempo su YouTube, Instagram, e Snapchat, siti di interesse generale utilizzati anche dagli Under 13. Senza dimenticare che i preadolescenti sono spesso i primi utilizzatori di messaggi di testo oppure audio attraverso la piattaforma di WhatsApp.

Solo una manciata di app di messaggistica e social, come Kudos, sono però pensate per i bambini più piccoli, naturalmente da utilizzare con supervisione dei genitori.

Fino ad oggi anche le grandi aziende tecnologiche erano state riluttanti a creare siti per bambini con un sistema di consenso dei genitori per paura di violare la legge.

Nel 2011, ad esempio, negli Stati Uniti un operatore virtuale che era stato acquisito dalla Walt Disney Company ha accettato di pagare tre milioni di dollari per far fronte alle accuse della Federal Trade Commission secondo la quale avrebbe illegalmente raccolto e divulgato informazioni personali da minori di 13 anni senza il consenso dei genitori.

Le garanzie fornite su un ambiente controllato

Facebook afferma ora che «Messenger Kids» fornirà un ambiente più controllato per i tipi di attività che già si registrano su smartphone e tablet dei membri della famiglia. Il colosso di Zuckerberg sostiene di aver trascorso mesi a parlare con gruppi di genitori, esperti comportamentali e organizzazioni di sicurezza per sostenere lo sviluppo dell'app, nonché migliaia di ore intervistando le famiglie sui modi in cui i membri comunicano tra loro.

«In questo momento - ha dichiarato David Marcus, vice presidente dei prodotti di messaggistica di Facebook - il tempo che i bambini trascorrono sui dispositivi è molto passivo». Oggi i termini di servizio di Facebook richiedono che gli utenti abbiano compiuto almeno 13 anni.

Messenger Kids è costruito in modo tale che i bambini non si iscrivano personalmente ai nuovi account, ma richiede un adulto con un profilo per avviare la configurazione. Dopo che gli adulti hanno inserito le informazioni viene chiesto di creare il profilo del bambino e quali amici o parenti potranno connettersi. Ogni richiesta di amicizia aggiuntiva prevede l'approvazione del genitore. L'app ha un ambito abbastanza limitato, consentendo chat di testo e video e l'invio di foto. Come con Instagram, Facebook o Snapchat, i bambini possono aggiungere filtri o disegni giocosi alle foto che inviano. Loren Cheng, product director per Messenger Kids, ha dichiarato che «Facebook non utilizzerà per scopi di marketing i dettagli raccolti dai bambini.

La società non convertirà automaticamente i profili dei bambini in account per adulti quando compiranno 13 anni».

Le possibilità di ampliare il marketing di Facebook

L'app, che sarà disponibile in una versione di anteprima sui dispositivi iOS di Apple prima di diffondersi ad un pubblico più ampio nei prossimi mesi, è l'ultimo sforzo di Facebook per aumentare il numero di persone che si affidano al proprio servizio per connettersi regolarmente.

Oggi oltre due miliardi di persone usano Facebook ogni mese, mentre le altre app, come Messenger, WhatsApp e Instagram, hanno altri miliardi di utenti. Se «Messenger Kids» dovesse aver successo, Facebook potrebbe trarne molti vantaggi. La società potrebbe vedere una maggiore attività di messaggistica per non parlare di informazioni e dati su come le famiglie interagiscono sulla rete.

Insomma, una grande trovata di marketing per aumentare la fedeltà dei consumatori.

«Si tratta di un tentativo di creare una funzionalità - ha detto Jeffrey Chester, direttore esecutivo del Center for Digital Democracy, un gruppo di tutela della privacy e dell'infanzia di Washington - che aiuterà Facebook a conquistare i giovani e mantenere i loro genitori legati ad esso, dato che la società di Zuckemberg sta perdendo quote di mercato tra i giovani».

Tutto questo tendendo presente che Facebook non può più permettersi polemiche. La società della “F” è stata infatti nel mirino del Congresso americano sul ruolo nelle elezioni presidenziali del 2016, con la diffusione di notizie false e contenuti equivoci su tutte le sue piattaforme.

Facebook ha infatti affermato che oltre 150 milioni di persone su Facebook e Instagram potrebbero aver visto contenuti collegati alle agenzie russe.

Tuttavia, è stato anche dichiarato che il problema era in gran parte separato da Messenger e che Facebook riteneva essere la sua missione complessiva ancora quella centrata sull'interconnessione delle persone nel mondo. «Non possiamo permettere che lo stato attuale delle cose ci impedisca di svolgere il nostro lavoro, che è quello di risolvere problemi reali nella vita delle persone», ha affermato Marcus, a capo di Messenger su Facebook.