Le elezioni si avvicinano, il 4 Marzo è ormai dietro l’angolo ed ancora non avete deciso per chi votare, quale fra i tanti candidati e le tante liste sostenere. La tecnologia potrebbe venire in vostro soccorso.

Sembra una battuta, ma non lo è. Almeno non del tutto. In un clima pre-elettorale nel quale sembra prevalere l’indecisione di molti, alle prese con un bombardamento mediatico senza precedenti e con programmi e promesse spesso fantasiose o comunque dalle mille sfaccettature, c’è chi sta pensando a come facilitare la scelta ai cittadini italiani che Domenica 4 Marzo si dovranno recare alle urne per apporre la loro croce sulla scheda elettorale.

L’idea dei ricercatori dell’Università di Pisa

A porre sul piatto della bilancia dell’indecisione nazionale un software che potrebbe risolvere dubbi e perplessità, ma il condizionale in questo caso resta obbligatorio, sono alcuni studiosi dell’Università di Pisa. A poco più di dieci giorni dall’Election Day tricolore, i ricercatori dell’ateneo toscano presieduto da Luciano Bardi e diretto da Enrico Calossi ed Eugenio Pizzimenti hanno messo online il «Navigatore Elettorale».

E’ sufficiente infatti collegarsi all’indirizzo web NavigatoreElettorale.it per essere catapultati in un sito ingegnoso ed originale, anche se sulla sua reale efficacia si potrebbe aprire una discussione infinita.

All’apertura del sito si dovrà rispondere ad alcune domande, comunque facoltative ed anonime, che potranno essere utilizzate per future ricerche scientifiche.

Informazioni comunque non tracciabili che serviranno, unite alle 32 domande successive, per posizionare ogni singolo utente su una sorta di mappa che indicherà a quale corrente o partito politico si è più affini in vista delle prossime consultazioni.

Trentadue domande per dare un indirizzo al tuo voto

Dicevamo, 32 domande di ogni genere.

Dai temi dell’immigrazione e quelli dell’Unione Europea e dell’Euro come moneta unica, dall’autonomia delle Regioni italiane alle restrizioni in tema di privacy per combattere il crimine. Ed ancora l’autodifesa, l’ingerenza dello stato sui temi economici, il numero dei dipendenti pubblici, la sanità, il salario minimo, le pensioni, l’aborto, la scuola.

Un ventaglio variegato di domande alle quali rispondere con un “Del tutto d’accordo” fino al “Del tutto in disaccordo”, ma anche con un salomonico “nessuna opinione”.

Tante domande e molti argomenti trattati per far comprendere all’algoritmo studiato dai ricercatori a quale partito politico si avvicina maggiormente il vostro pensiero. Così come una valutazione degli attuali leader politici scesi in campo.

Uno strumento risolutivo? Difficile dirlo, ma sicuramente un’idea originale nata, fra l’altro, dalla collaborazione tra l'Osservatorio su Partiti Politici e Rappresentanza costituito all'Osservatorio su Politica e Istituzioni del dipartimento di Scienze Politiche, l'Università di Amsterdam ed il centro di ricerca olandese Kiescompass.