È nato in Italia il primo ponte ultraveloce in fibra ottica (con capacità massima di 1,2 Terabit per secondo). Si tratta di un collegamento in fibra dedicata che, già da diverse settimane, mette in connessione fra loro i due più importanti centri italiani di ricerca:
- il centro LHC-Tier1, che è ospitato dal CNAF di Bologna (Centro Nazionale dell’INFN);
- il centro di supercalcolo del CINECA (Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro), distante appena 10 km dal primo.
Data la latenza minima, ogni centro può considerarsi come una vera propria estensione per l'altro, tanto che - comunica l'INFN - l'accordo che è stato raggiunto tra le due parti nel 2017 si è già tradotto, di fatto, nella possibilità per il CNAF di incrementare la capacità di calcolo a disposizione attingendo alla "riserva" di 15.000 CPU core del Cineca.
Due centri interconnessi
La condizione si è rivelata essenziale per consentire le operazioni utili a ripristinare il data center del Centro Nazionale dell’INFN, che era stato compromesso a seguito della rottura di una conduttura idrica che, a novembre, aveva causato l'allagamento degli spazi del Tier1: raggiunto un livello minimo di funzionalità, grazie al collegamento col CINECA - frutto della collaborazione con il GARR e messo a regime a velocità record -, gli utenti del centro hanno potuto servirsi di una consistente potenza di calcolo, che ha sopperito all'insufficienza di risorse fino al ripristino del normale funzionamento.
Supercalcolo e Big Data, un obiettivo strategico
Questa connessione persegue l’obiettivo strategico di favorire la stretta collaborazione di due comunità interdipendenti, tanto indispensabili l'una all'altra da dover richiedere uno sviluppo sinergico delle attività riferibili tanto alla gestione dei Big Data quanto al supercalcolo: uno scenario che, su queste basi, rappresenta una premessa indispensabile alla riuscita di quei progetti di innovazione che possano sostenere lo sviluppo economico del Paese in un prossimo futuro.
Il polo di calcolo scientifico più grande d'Italia
Questa interconnessione sarà meglio raggiunta con il trasferimento dei due centri presso il Tecnopolo di Bologna, verso cui sposta la sua sede anche l'ECMWF, il Centro Europeo di Previsioni Meteo a Medio Termine (ora in Inghilterra), che si collocherà, quindi, nella vasta area che la Regione Emilia Romagna ha destinato allo scopo di ospitare, per il 2021, il maggior polo di calcolo scientifico che sarà presente in Italia.