Le nuove regole UE, vietano l'uso dei "blocchi geografici", il cosiddetto "Geoblocking" è un sistema che limita l'accesso a internet, ai media e agli acquisti, a seconda della posizione di residenza. La Commissione ha preso provvedimenti, dopo aver determinato gli effetti "repressivi", sulla libertà di shopping online dei cittadini europei.

L'esatta posizione geografica da cui ci si connette viene rintracciata grazie ad un indirizzo IP (Internet Protocol), di cui è dotato, appunto, ogni computer; diverse società possono ricorrere ad archivi elettronici dedicati, per estromettere alcuni paesi, bloccandoli, da qui deriva il termine, "blocco geografico" o "Geoblocking".

Pochi, infatti, sono i consumatori che effettuano acquisti da un paese diverso dal proprio. Secondo le ricerche pubblicate da Bruxelles, precisamente, soltanto il 19% degli utenti fa acquisti da un altro paese UE.

Addio alle restrizioni per gli acquirenti

La tecnologia, è stata, spesso, usata per potenziare i profitti ai danni dei consumatori. Questa pratica, oltre alle limitazioni per la residenza, include anche la contraffazione arbitraria dei prezzi, in base alla provenienza. Il regolamento, quindi, si evolve incrementando le regole sugli acquisti digitali e acquisisce il "principio di non discriminazione" sui pagamenti; l'acquirente potrà così fare acquisti dall'estero senza limitazioni per la residenza, mentre il rivenditore potrà sancire i prezzi più opportuni per il prodotto, ma non potrà inserire rincari nascosti, al momento dell'acquisto.

La Commissione Europea, valuterà tra circa due anni, i risultati delle nuove regole applicate: entro il 2020 dovrebbero poi essere varate nuove norme per la protezione dei consumatori.

Chi non rientra nei cambiamenti

Per il momento, non rientrano nelle nuove norme i contenuti digitali protetti da copyright, come i libri elettronici, la musica e i giochi on-line.

Essi forse, potranno farne parte tra circa due anni, quando la Commissione Europea valuterà se effettuare nuovi cambiamenti. Sono esclusi anche i servizi audiovisivi (come Netflix e Amazon prime video) e di trasporto.

Negli ultimi dieci anni, la percentuale degli Europei che effettuano acquisti on-line è raddoppiata. Molti dei siti interessati sono quelli che hanno diverse versioni a seconda dei paesi: come Avis, Expedia, Herz, Opodo e tanti altri.