La missione Chang'e 5 - la quale prende il nome dalla dea della Luna cinese - è iniziata il 24 novembre dal luogo di lancio spaziale, nell'isola di Heinan. L'obiettivo è quello di raccogliere campioni lunari. I cinesi sono i primi ad attuare questo tentativo, dopo quattro decenni in cui nessuna nazione ci aveva più provato. Se la missione dovesse avere successo, la Cina sarebbe la terza nazione, dopo Stati Uniti e Unione Sovietica, a raggiungere questo intento. Ciò porrebbe le basi per lo sbarco sulla Luna di astronauti cinesi entro il 2030.
Il governo cinese è ambizioso
Le sonde Chang'e 1 e Chang'e 2 hanno già in precedenza orbitato attorno alla Luna, mentre Chang'e 3 è atterrata delicatamente sulla superficie lunare con l'ausilio del Rover Yutu 1. La missione Chang'e 4, infine, ha fatto ottenere alla Cina il riconoscimento come prima nazione al mondo ad aver spedito con successo un Rover sulla faccia nascosta della Luna.
La Chang'e 5 ha una destinazione specifica: mira ad atterrare nella regione nord-occidentale della Luna, più precisamente verso il Mons Rumker, un'interessante formazione vulcanica isolata. Nello stesso posto, nel 2013, atterrò la sonda Chang'e 3 e lì depositò lo Yutu 1. Pechino, però, ha ambizioni molto più grandi: mira a stabilire sulla Luna una stazione spaziale permanente entro il 2021, per poi avviare missioni su altri paesi.
Il primo obiettivo sembrerebbe essere Marte.
L'allunaggio è molto vicino
Secondo le dichiarazioni della China National Space Administration (CNSA), la missione sta procedendo in modo regolare. La sonda, dopo 112 ore di viaggio nello spazio, ha "frenato" avviando il suo motore principale, in modo da diminuire la velocità e avere un impatto delicato con l'orbita lunare.
Successivamente, stando alle comunicazioni del China Lunar Exploration Programme, Chang'e 5 "ha spento il proprio motore senza alcuna irregolarità" e adesso è sempre più vicino alla superficie.
La raccolta dei campioni lunari avverrà con un braccio robotico installato sulla sonda, il quale scaverà ad una profondità di circa 2 metri.
La ricerca di rocce lunari più in profondità è dovuta all'attenzione che si pone nel non raccogliere campioni che siano stati alterati dall'esposizione ai raggi cosmici e alle radiazioni solari. Il rientro di Chang'e 5 è poi previsto per la metà di dicembre, in una zona remota della Mongolia Interna.