La notizia era nell'aria da diverso tempo ormai, ma solo oggi ne è arrivata l'ufficialità: wind e 3 Italia si uniranno per dar vita ad un nuovo operatore nel nostro paese. Con un comunicato stampa infatti, CK Hutchison Holdings Limitede VimpelCom Ltd., ossia le due società che gestiscono i marchi che controllano i due operatori, hanno annunciato la formazione di una join venture paritetica con cui gestire le attività di telecomunicazione in Italia. Il consiglio di amministrazione della nuova società verrà infatti formato da 6 manager, 3 per Hutchison e 3 per VimpelCom.

Il CEO sarà invece Maximo Ibarra, di Wind. Il marchio con cui si proporrà il nuovo operatore sul mercato, a meno di ripensamenti improvvisi, sarà 3, che gode di maggiore visibilità sul piano internazionale (3 è presente anche in Austria, Svezia, Danimarca, Hong Kong, Indonesia, Regno Unito e Irlanda).

Gli effetti pratici della fusione per gli utenti sono ancora sconosciuti, eccetto per l'ovvia conseguenza di condividere le infrastrutture di rete per allargare la copertura sul territorio nazionale, e un probabile abbandono di Tim per la copertura 2G dei clienti 3, in sostituzione con la rete del nuovo operatore. Nessun commento sulle tariffe e gli altri dettagli economici, ma non c'è da scaldarsi: le tempistiche infatti, sono tutt'altro che incombenti, e la fine dell'operazione di fusione avverrà tra i prossimi 12 mesi, salvo approvazione degli ordini competenti, tra cui AgCom e AntiTrust.

Al termine delle operazioni, il nuovo operatore conterà su un parco clienti totale di 31 milioni sul mobile e 2.8 milioni su rete fissa, diventando così una forza non indifferente nel mercato TLC italiano.

I dubbi che sorgono da questa operazione di mercato sono tanti: dalle condizioni economiche riservate a nuovi e vecchi clienti (che si chiedono se potranno mantenere le attuali opzioni tariffarie), alla concorrenzialità del nuovo mercato telco con 3 grandi partecipanti anziché 4, che già ha causato diverse stangate comuni, come la recente introduzione dei canoni a 28 giorni (4 settimane) anziché al mese,dubbi che resteranno tali, almeno fino ai prossimi mesi quando, man mano che si avvicinerà il giorno in cui si terminerà la migrazione, le informazionifornite dai due operatori,li diraderanno.