Nonlascerà spazio ad incertezze neanche inquesto 2013 il Carnevale Storico diIvrea, o te ne innamori o non ti piace. E' troppo diverso, strano,caratteristico per lasciarti indeciso e la battaglia delle arance è ciò che locaratterizza e né decreta l'approvazione o il dissenso.

Perchi non lo gradisce sembra uno spreco di risorse, quasi un sacrilegio buttarela frutta in questi tempi di crisi! E poi la poltiglia che ne deriva e chelorda le scarpe e il rischio di essere colpiti! E qui va subito detto che alcarnevale di Ivrea si deve andare preparati.

Occhio vigile e abbigliamento'povero'. Lasciate a casa il capo all'ultima moda e le calzaturedi pregio, meglio scarpe vecchie e un giaccone da poco che si possa pulirefacilmente: chi si è visto 'strusciare' contro un aranciere a fine giornata, sacosa intendo. La folla sarà tanta e la promiscuità con i protagonisti èinevitabile se ci si vuole gustare la kermesse eporediese. Parte indispensabiledell'abbigliamento è il berretto frigio,acquistabile a un prezzo accettabile in ogni bancarella che circonda la città.Tradizione vuole che chi ne è sprovvisto rischi le ire degli arancieri che individuano in essi i sostenitori del tiranno. Importante per le famigliecon bambini sarà usufruire delle reti diprotezione ed evitare le zone calde della battaglia (le vie e le piazze delcentro storico, per altro vietate ai passeggini).

L'eventualità di ricevere unagrume in testa è così limitata all'arrivo dei tiri persi, quelli che mancanol'obiettivo e proseguono la corsa in direzione della folla.

Sulpresunto spreco delle arance vadetto che quelle utilizzate, per le loro caratteristiche poco commerciali, andrebberoal macero o comunque non raggiungerebbero i mercati.

Sappiamo bene che in campoalimentare succede che venga distrutto parte del prodotto per tenere vantaggiosoil prezzo; gli aranceri comprano in grande quantità questo prodotto aiutando iproduttori a smaltirle.

Maveniamo all'altra faccia della medaglia, quella che a molti fa accomunarequesto spettacolo non a una festa, non a una tradizione pittoresca, ma a qualcosadi più profondo e impalpabile e allo stesso tempo così concreto da sentirlo ad ogni edizione.

Il segreto sta nel conoscerlo a fondo: lo strumento diinternet permette di approfondire il programma e la storia, le pulsioni e le arcane sensazioni chequesto carnevale raffigura. La storia è quella di una coraggiosa mugnaia che sinega al tiranno di turno e 'accende' l'orgoglio del popolo vessato, il quale sirivolta a sassate contro il despota e le sue guarnigioni. La rappresentazione èdata da tremila arancieri a piedi e suicarri che si affrontano divisi in squadre e la cui vittoria viene decretatasecondo numerosi parametri.

Epoi ti ci avventuri per le piazze della città dove la battaglia infiamma e cisi lasci trasportare… Un caleidoscopio di colori, suoni ed emozioni: le divisesgargianti, gli abbà, lo stato maggiore,il suono dei pifferi che cambia ad ogni rione, le bandiere e le finiture di pariglie e quadriglie (splendidianimali che tirano fieramente i carri), la grazia della Mugnaia e, in unturbinio di arance che volano, le grida fra il battagliero e il popolano deicontendenti.

Il cuore batte nelle vie strette e lastricate e la paura discivolare fa il paio con quella di venire colpiti. Sembra veramente di essereparte di quella storia dove il popolo nudo e indifeso lotta convinto contro isoprusi e le ingiurie di un potere forte, ben protetto da caschi e armature earroccato dentro i carri inviolabili, l'aranciacome un sasso, simbolo del riscatto e della libertà che si lancia contro iltiranno ingiusto e spietato..



Altramonto la strada è nascosta da uno strato di polpa d'arancia che viene asportatacon gli spazzaneve, per preparare il terreno alle battaglie del giorno dopo. Elo Storico Carnevale di Ivrea regalaancora un'emozione: romantiche coppie che si baciano sedute sui parapettidel lungo-Dora, incuranti della stanchezza, dei lividi e delle diviseantagoniste che li hanno resi ostili e in lotta fino a pochi minuti prima.