Fin dalfresco periodo giovanile dell'umanità, la musicagodeva della fama di "arte divina". Gli antichi Greci rappresentavano le loroimponenti divinità antropomorfe sedotte dalla melodia di cui si rendevanoemblemi e protettori, come, ad esempio, il dio Apollo; da allora, l'alone difascino e mistero che velava tale disciplina non si affievolì: da Pitagora,sostenitore di un'armonia universale che dolcemente vibrava ovunque inascoltato(teoria rivelatasi fondata), ai più pragmatici psicologi tedeschi cheultimamente hanno dimostrato quanto la melodia influisca beneficamentenell'esistenza di ognuno.

Che lamusica faccia bene non è un segreto. Ma difficile è stato stabilire quanto leintense sinestesie, i nitidi ricordi e le impetuose emozioni che la melodiasuscita, biologicamente aiutassero ciascun individuo. La risposta al dilemma siè avuta recentemente, quando si è scoperto che, mentre la mente recepisce unamelodia, il corpo sprigiona dopamina,il neurotrasmettitore legato all'appagamento.

Taleeclatante scoperta ha coronato di maggior prestigio la musicoterapia, una particolare tecnica di cura che sfrutta gliaspetti favorevoli della musica per curare morbi quali depressione, anoressia,bulimia, sindrome da dolore cronico e demenze senili e, in maniera particolare,il morbo di Parkinson, che priva coloro che ne sono affetti delladopamina.

Tuttavia, la musicoterapia èuna scienza prettamente specializzata nell'alleviare disturbi di originepsicosomatica e psicologica sia in modo attivo, per chi crea musica, sia inmodo passivo, per tutti coloro che sono semplici ascoltatori rapiti dalle notedegli immensi personaggi.

Gli amantidelle chimiche medicine tradizionali affermeranno che questa tecnica di cura ètroppo generale e non agisce sui singoli casi di malessere; queste figura nonsanno che per ogni male di vivere odierno c'è una precisa armonia daaccarezzare: troviamo "La primavera" di Vivaldi per combattere l'ansia, "Requiem"di Mozart per la concentrazione, Wagner e Verdi sono la cura per insicurezza edepressione, la musica medioevale contro l'angoscia, Sibelius e Tchaikowsky comestrumenti di pazienza, Chopin contro l'insonnia.