Nel 1944 un ufficiale della marina degli Stati Uniti d’America ebbe un’intuizione: progettare una bomba-tsunami, un ordigno in grado di provocare un potente tsunami, ovvero un’onda anomala come alternativa alla bomba nucleare per spazzare via intere popolazioni e città costiere nemiche.
Nacque così un’operazione segreta coordinata dagli USA e dalla Nuova Zelanda che prendeva il nome di “Project Seal” organizzata dai militari con la collaborazione di scienziati che avrebbe dovuto essere il classico “Piano B” in caso di fallimento della bomba nucleare.
E’ quanto rivelato dallo scrittore e filmmaker neozelandese Ray Waru, che ha scoperto quanto descritto attraverso gli archivi storici del suo paese. "Presumibilmente, se la bomba nucleare non avesse funzionato, si sarebbe stati in grado di utilizzare la bomba-tsunami, come arma di distruzione di massa”, precisa Waru. Fortunatamente, il progetto fu abbandonato nel 1945, con la conclusione della guerra ma anche perchè i due paesi avrebbero dovuto disporre di almeno 2 milioni di kg di esplosivo per generare uno tsunami tale da raggiungere l’obiettivo principale.
Nella Birmania dei giorni nostri, invece, un gruppo di ricercatori britannici è alla ricerca di caccia monoposto monomotore “Supermarine Spitfire” ad ala bassa, probabilmente nascosti dalle truppe inglesi durante la seconda guerra mondiale. Secondo infatti la teoria del fattore e pilota amatore David Cundall, nel 1945 le truppe britanniche avrebbero riposto decine di caccia Spitfire in apposite casse che poi seppellirono. Pare che le autorità birmane abbiano autorizzato le ricerche a condizione che il 50% degli aerei ritrovati rimangano a loro.