Tutti sappiamo cosa sia un selfie, ovvero un autoritratto fotografico di cui sono pieni i nostri smartphone e tutti i social. Questa Moda, a cui la maggior parte di noi ha dato il proprio contributo, diffondendolo più o meno sul web, ha subìto diverse evoluzioni, fino alla novità del momento che proviene dal Giappone. Prima di addentrarci nel descrivere la novità nipponica, facciamo un breve excursus di quello che è già stato.
La moda del "lato B" viene tradotto, nella lingua dei cellulari, in belfie, mentre il sensuale vuoto che appare tra le gambe (femminili) tenute strette, se immortalato in un selfie si chiama tight gap. Il knifeliner, invece, prevede un maquillage in cui l'eyeliner raffiguri un coltello, una lama che catturi l'attenzione dell'osservatore: "un eyeliner così affilato da poter uccidere un uomo", recita uno spot che invita alla prova.
Le giovani generazioni hanno spostato un po' oltre il limite della decenza che il trucco era abituato a osservare e così è nato il dickliner: Invece di lame e oggetti affilati, ci si disegna intorno all'occhio la figura di un pene. Ovviamente questo gesto ha valore solamente se ci si fa un selfie e lo si posta per ottenere il numero maggiore di visualizzazioni.Il mannequin challenge, invece, è molto meno audace, se così si può dire, anche se rimane abbastanza bizzarro; tecnicamente si discosta dal selfie, in quanto si tratta di un filmato il cui soggetto è rappresentato da altre persone: bisogna filmare il più a lungo possibile il maggior numero di persone immobilizzate in posa, qualunque cosa stiano facendo.
Potrebbe assomigliare a una variegata e umana natura morta filmata e condivisa con il popolo della rete. Sembra che spopoli nelle scuole e tra le squadre sportive.
Per il One Finger Selfie bisogna prendere le misure
Il Giappone ci insegna che per coprire le nudità durante un selfie davanti allo specchio, non serve nient'altro che un dito.
Il dito deve essere posto nella giusta posizione e prospettiva, affinché copra tutto ciò che la malizia suggerisce di coprire. E dico malizia, perché se ci si fotografa nudi davanti allo specchio con l'intenzione di condividere su web lo scatto, non ci si copre certo per decenza.La moda nasce dai cartoni animati giapponesi, gli anime, e la prima ad averne diffuso il virus sui social sembra essere stata Aimee Davison, una famosa youtuber.
Anche qui, come per la mannequin challenge, si tratta di una sfida, quindi, una volta trovata la giusta prospettiva e realizzato il selfie, non resta che postarlo sui social, con tanto di hastag #1fingerselfiechallenge. Mi viene in mente il proverbio "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito".