Per i fan di David Bowie arrivano belle notizie, un documentario sulla sua vita negli ultimi cinque anni di attività artistica: appuntamento da non perdere a gennaio con "David Bowie: The last five years", pellicola diretta da Mick Rock;trasmessa dalla BBC nell'ambito di una serie di celebrazioni ( 70 anni del Duca Bianco); in particolare la visione riguarda gli ultimi progetti musicaliregistrati a New York tra il 2011 e il 2016.La pagina Facebook ufficiale dell'artista aveva già pubblicato la notizia dell'arrivo del cofanetto di canzoni "Who Can I Be Now”,con l'album inedito di musica funk composto nel 1974 e intitolato “The Gouster”.
La spiritualità dell'artista
La sua natura poliedrica e camaleontica portò il musicista a raggiungere il successo mondiale, conquistando la fama con l'alter ego di The Thin White Duke: la sua avventura discografica iniziò come solista di sassofono; il suicidio del fratello jazzista Terry ( affetto da schizofrenia ) avrebbe ispirato il cantante all'inizio della sua folgorante carriera con l'album "The Man Who Sold the World". Il cantante da giovane sognava il Tibet e frequentava il monastero Marpa House (dal nome del santo e traduttore tibetano), centro per rifugiati tibetani scampati al genocidio cinese; dai resoconti del giornalista Cameron Crowe la sua villa di Los Angeles al 637 di North Doheny Drive era piena di antichi manufatti orientali e libri esoterici.
Nonostante il suo ostentato atteggiamento trasgressivo (un'icona del movimento gay), nel 1992 convola a nozze con l'ex modella somala Iman (Fede) Mohamed Abdulmajid (figlia dell' ambasciatore somalo) nella chiesa episcopale di Firenze (adorava la Toscana come Sting). La stampa internazionale ha insinuato che Bowie avrebbe obbligato i medici a non rivelare la verità sul suo cancro al pancreas: il documentario è il suo testamento musicale e come Elvis Presley ha raggiunto l'Olimpo della Rock (o il Monte Kailash) e rimarrà per sempre nell'immaginario collettivo; adesso David è nel Regno di Shambala (Paradiso Tibetano).