E’ domenica 4 dicembre e oggi si vota per il referendum costituzionale. La città di Napoli si è appena risvegliata sotto un tiepido sole che ancora non riscalda l’aria. Si va prima a votare e poi si fa un giro al centro storico, quasi una tradizione quando viene dicembre, anche per chi vive nella vicina provincia. Arrivati a Montesanto in funicolare, con quattro passi siamo già a piazza del Gesù Nuovo. Sono solo le 10 del mattino e la piazza si va riempiendo. Ci sembra anche normale in questo periodo, così, decidiamo di proseguire, sostando solo brevemente per ammirare, come ogni volta, la Chiesa del Gesù Nuovo e la Basilica di Santa Chiara.

Però che strano, solo il mese scorso eravamo a Siena e per entrare nel Duomo della città ci chiedevano di pagare il biglietto. Qui invece l’ingresso è gratuito perché le chiese devono restare accessibili a tutti, specie la domenica mattina in occasione della Santa messa. Ma allora perché da altre parti si paga? Passeggiamo lentamente tra le meraviglie di via Benedetto Croce. La statua del Dio Nilo è proprio lì accanto a noi. Scorgiamo che il basamento è ricoperto dalle erbacce; ma perché nessuno se ne cura? Sarà forse l’indifferenza che la città mostra nei confronti delle opere d’arte sparse tra le sue vie ad attrarre i turisti? Neppure un agente di polizia municipale vigila sulla nostra sicurezza.

Speriamo che a nessun malintenzionato venga in mente di fare sciocchezze proprio oggi!

Siamo immersi nella folla dei turisti che, come noi, hanno deciso di visitare il centro storico stamattina. Che confusione che c'è, non si va più né avanti né indietro. Entriamo nel primo bar per sfuggire a quel delirio. Una frolla ed un caffè espresso per dimenticare il fiume di persone che ci ha spinti fin lì con la sua corrente.

Tratteniamo un attimo il fiato e ci rituffiamo tra la gente, lasciando che la corrente ci porti ancora più avanti, attraverso via San Biagio dei Librai e sino ad incrociare via San Gregorio Armeno, la strada a tutti nota come la strada dei presepi.

Non ci si crede. Si avanza come lumache, zigzagando tra chi ci viene incontro nel verso opposto e chi è fermo ad ammirare i pastori dalla sembianze famose, esposti dagli artigiani al di fuori delle loro botteghe.

Scorgiamo tra le statuette di quest'anno Renzi e Grillo, ci sono anche Insigne e Maradona e c’è pure Papa Francesco! Tanta è la gente che neppure riusciamo ad ammirare le vetrine. L’unico pensiero che ora abbiamo è quello di arrivare in fretta alla fine della strada che in leggera pendenza sale su fino alla Basilica di San Paolo Maggiore. Meno male, finalmente siamo fuori dalla folla. Decidiamo di prendere per il vico Fico al Purgatorio, perché ripercorrere in senso contrario via San Gregorio Armeno sarebbe davvero un incubo.

In un baleno siamo di nuovo giù in via San Biagio dei Librai, dove un’automobile, che ci viene incontro condotta da un simpatico vecchietto, blocca completamente la strada.

Spostandoci prima un po’ a sinistra, poi un po’ a destra, arriviamo in piazza del Gesù, là dove era iniziata la nostra faticosa passeggiata al mattino. Mentre riprendiamo la funicolare ci chiediamo come mai a nessuno sia venuto in mente di regolare la mobilità pedonale tra le vie del centro storico e di chiuderne al traffico veicolare le vie di accesso. Mica qualcuno penserà che lasciar scorrazzare liberamente fiumi di persone tra le vie del centro basti per trasmettere al mondo un’immagine accattivante della città? Se le cose continuano così, nemmeno più le meraviglie di Napoli basteranno per far ritornare i turisti che oggi erano lì con noi.