Manca poco meno di un mese al voto ormai, ma l’argomento che in questi giorni ha catalizzato l’attenzione dei mezzi d'informazione di tutto il mondo, Italia compresa, è il risultato delle elezioni presidenziali americane.

Sorprende la netta vittoria del repubblicano Donald Trump, che ha sbaragliato la concorrenza della candidata democratica Hilary Clinton ed emerge con veemenza, anche da questa tornata elettorale, che i sondaggi non costituiscono più uno strumento di previsione affidabile.

Sembra proprio un Dèjà vu se si ricorda la netta affermazione del PD e di Matteo Renzi alle elezioni europee del 2014, quando tutti i sondaggi avevano pronosticato un testa a testa avvincente tra PD e Movimento 5 Stelle.

Come dimenticare poi che tutti i sondaggi avevano previsto la netta vittoria del NO al referendum che doveva sancire la permanenza del Regno Unito nell’UE ed invece ogni predizione fu sovvertita dal voto e la Brexit divenne realtà.

L’inaspettata verità è che i sondaggi possono sbagliare e spesso lo fanno, rendendo fallimentare ogni tentativo di prevedere l’esisto di una competizione.

Ma vuoi mettere il piacere di leggerne uno a poco meno un mese dal referendum costituzionale?

Ma veniamo ai freddi numeri

E' leggera la prevalenza del NO registrata dai sondaggi pubblicati tra il 29 ottobre e l’1 novembre da parte dei principali istituti di ricerca, secondo i quali alla maggioranza degli italiani non piacerebbe la riforma costituzionale varata dal Governo Renzi.

Ma vediamoli i risultati di questi sondaggi:

Eumetra Monterosa srl: SI 30,3% - NO 35,5% - INDECISI 34,2%

DEMOPOLIS: SI 36,1% - NO 36,9% - INDECISI 27%

Demos & Pi e Demetra: SI 35% - NO 39% - INDECISI 26%

EMG Acqua: SI 34,7% - NO 37,6% - INDECISI 27,7%

Istituto Ixè srl: SI 38% NO 39% - INDECISI 23%

Tecnè srl: SI 23% - NO 25,8% - INDECISI 51,2%

I valori medi si attesterebbero attorno al 35,6 % per il NO e al 32,9 per il SI’.

Il 31,5% degli italiani si direbbe, invece, ancora indeciso. Volendo escludere da questi sondaggi i dati percentuali che risultano inferiori al 5° percentile e superiori al 95° percentile, si ricavano i seguenti intervalli di affidamento previsti:

NO 35,5 % – 39 %

SI’ 30,3 % – 36,1 %

Non sa cosa voterà 26 % – 34,2 %

La caccia agli indecisi è sempre più decisiva.

Allora Renzi va a la paix con i dissidenti interni al PD, come testimoniato dai fiori d’arancio apparsi alla Leopolda qualche giorno fa, in omaggio alla sintonia ritrovata nel nome del SI tra il Presidente del Consiglio e Cuperlo. Ancora niente da fare invece per Bersani e Speranza che rimangono sull'uscio di casa.

Per il M5S, Di Maio vola a Londra per convincere gli italiani all’estero a votare NO, mentre Salvini apre le porte del suo cuore a tutti coloro che, sempre nel nome del NO, intendano difendere la Costituzione assieme alla Lega Nord scordando per un po’ le differenze di veduta su tutto il resto.

Berlusconi, invece, esorta a votare NO il popolo di Forza Italia attraverso i teleschermi e i giornali, promettendo la cacciata del Premier in caso di bocciatura della riforma costituzionale.

E’ guerra senza confini, dunque. Staremo a vedere come andrà a finire.