Cari amici e lettori, da pochi giorni è uscito per Playstation 4, Xbox One e pc uno dei titoli più attesi di tutto l’anno: ci riferiamo ovviamente a ‘La Terra di Mezzo: l’Ombra della Guerra, sequel de ‘L’ombra di Mordor’ dello scorso 2014.

Questo action-rpg, sviluppato da Monolith Productions e distribuito da Warner Bros Entertainment, non ha deluso le aspettative dei milioni di appassionati della saga in tutto il mondo.

Abbiamo avuto modo di recensirlo potendo così constatare i punti di forza e debolezza di questo prodotto.

Recensione de 'La Terra di Mezzo: l'Ombra della Guerra'

Il protagonista di questa serie di avventure non poteva che essere ancora una volta il ramingo Talion, unito nuovamente dallo spirito del potente signore elfico Celebrimbor con l’obiettivo di sconfiggere il malvagio Sauron, anche se la trama segue una continuità tutta sua, diventando quasi un prodotto non ‘canonico’ della trilogia scritta dal britannico John Ronald Tolkien.

Il gameplay è a dir poco straordinario ed è sicuramente uno dei punti forti di questo gioco, col ramingo che può sviluppare diverse mosse di attacco e mosse speciali per abbattere l’avversario o il boss di turno, potendo così sbloccare nuove abilità e potenziamenti. Le missioni secondarie in realtà sono tanto importanti quanto quelle principali, in quanto permettono di collezionare oggetti (anche se il numero disponibile poteva essere più ampio) e di far crescere il personaggio sul campo di battaglia, preparandolo a sfide sempre più complicate.

Molto apprezzato è anche il sistema gerarchico degli orchi: come in una sorta di piramide abbiamo la possibilità di puntare il nostro obiettivo da veri cacciatori e abbattere dal basso il forte esercito nemico fino al leader assoluto. Abbiamo anche la possibilità di decidere il destino degli orchi: ucciderli, reclutarli nella nostra personale armata o infiltrarli nella base dei mostri, scegliendo così il tipo di approccio migliore da utilizzare a seconda delle varie situazioni.

La grafica è stata migliorata rispetto al precedente capitolo in quanto i personaggi sono più realistici e ‘umani’. Una lunga trama, un sistema di gioco adattato ad una grande mappa e dialoghi tra i vari guerrieri interessanti (anche se non rilevanti per raggiungere il risultato finale); non serve essere fan del ‘Signore degli Anelli’ per apprezzare questo prodotto in tutta la sua completezza, in quanto è destinato ad entrare nel cult dei giochi fantasy di ogni appassionato di videogames.