È dal quartiere San Zeno che il 9 febbraio, cosiddetto "venardì gnocolar", parte la sfilata dei carri faraonici attesa a piazza Brà, evento che assieme a tutti quelli che animano il Carnevale di verona è organizzato dal Comitato del Bacanal. Ed è sempre nel quartiere cittadino di San Zeno che a quanto pare tutto ha avuto inizio, intorno al 1531, quando gli abitanti, battuti dalla carestia del tempo dovuta alle bizze del fiume Adige, insorsero contro i fornai che per scarsità di vendita decisero di sospendere l'attività.

Alcuni cittadini decisero di intervenire per sedare gli animi e dodici di loro vennero eletti come benefattori dei meno abbienti: tra questi vi era Tommaso Da Vico, un medico che da allora, con la sua distribuzione di viveri ai poveri di San Zeno, è considerato il precursore di una ricorrenza che si protrae con grande euforia e abbondanza ai giorni nostri.

Ogni anno, al "venardì consolar", cominciò così ad essere offerto un banchetto ai meno fortunati "sansenati": il baccanale del gnocco

Esso veniva allestito sul tavolo di pietra tuttora esistente in piazza a San Zeno, accanto alla statua dedicata a Da Vico, che, sembra, avesse espresso nel suo testamento la volontà di lasciare le proprie ricchezze a disposizione dei poveri di San Zeno. Ma a quanto pare il Carnevale di Verona, così fortemente sentito dai suoi abitanti, potrebbe essere derivato anche da un evento antecedente, a cui si riferiscono alcuni versi nell'Inferno della Divina Commedia.

“E parve di coloro che corrono a Verona....il drappo verde per la campagna e parve di costoro quelli che vince non.....colui che perde”.

Nel 1206, la città fu scenario di lotte tra ghibellini e guelfi a seguito delle quali cadde preda di questi ultimi, che la misero a ferro e fuoco. Solo nel 1208, Ezzelino da Romano, con i suoi seguaci, riuscì a riportare una prima vittoria sugli avversari, che venne così abbondantemente festeggiata.

Ebbero luogo tornei e altri giochi: il Palio, la "festa di tutto il popolo"

Nel Medioevo, durante l'egemonia del 1300 di Cangrande della Scala, amato signore di Verona, sul sagrato della basilica di San Zeno, a ricordo del Santo, veniva organizzata una grande festa alla quale partecipavano indistintamente nobili, avventurieri e mercanti, che alcuni storici identificano come la vera culla del Carnevale scaligero.

Tornando ai giorni nostri, l'appuntamento fino al 11 febbraio è a piazza San Zeno con il Villaggio di Carnevale, con le maschere in sfilata domenica sul Liston di Piazza Brà. Lunedì e martedì la festa proseguirà nei vari quartieri per concludersi la sera dell'ultimo giorno, 13 febbraio, con un gran ballo in maschera in Gran Guardia.