A distanza di due anni dall'accaduto, il cantante Scialpi ha pubblicato una lettera aperta su Facebook per dare sfogo al suo risentimento verso la conduttrice napoletana Barbara d'Urso. A detta dell'uomo, infatti, il trattamento ricevuto durante la sua partecipazione televisiva il 24 febbraio del 2013 è stato a dir poco riprovevole. Non solo la redazione del programma lo avrebbe "adescato" ingannandolo, ma perfino la presentatrice avrebbe sfruttato il suo personaggio per fare audience, infischiandosene delle necessità da lui manifestate.

Nello sfogo, infatti, l'artista ha rivelato che il suo intervento televisivo aveva scopi ben più nobili del semplice pettegolezzo.

Stando alle sue parole, il motivo per cui aveva aderito alla partecipazione tv riguardava la malattia della madre, da tempo colpita dal morbo di Alzheimer. Il suo intento, quindi, era quello parlare quanto più possibile di questo terribile disagio, in modo da sensibilizzare e informare gli spettatori del programma.

Ciò che si è visto, invece, non è stato altro che una "melma putrida". Il cantante ha riferito di essersi trovato a dir poco spiazzato quando ha notato che la conduttrice, piuttosto che trattare un argomento serio come era stato stipulato dai patti, ha preferito speculare sulla sua immagine. Per parlare dei suoi ritocchini, del suo coming out in diretta e del suo essere "un artista in caduta libera", Barbara d'Urso non è riuscita a trovare nemmeno un minuto per approfondire adeguatamente le tematiche dell'Alzheimer.

Tutto il tempo trascorso negli studi di Domenica Live, infatti, sarebbe stato utilizzato al solo scopo di screditare la sua figura d'uomo e d'artista.

Scialpi, quindi, seppur dopo due anni, si è rivolto ai social per dare voce alla sua indignazione. Il programma, secondo lui, non è che un'opera di puro sciacallaggio che mira soltanto ad innalzare gli indici d'ascolto.

L'intervista, almeno quella che lo riguardava, sarebbe stata orchestrata a regola d'arte dalla presentatrice e dalla redazione del programma che, ogni giorno, manipola e sfrutta le storie degli indifesi per aumentare lo share.