Nelle serate del 26 e 27 gennaio andrà in onda su Rai 1 in prima serata una miniserie "Max e Hélèn" che narra la storia d'amore di due giovani vissuti nel periodo dell'Olocausto, ma che la storia ha diviso per nascita e per origini. Così la Rai vuole onorare la Giornata della Memoria, quest'anno tra l'altro ricorrono i 70 anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz. La fiction con la regia e la sceneggiatura di Giacomo Battiato riadatta il romanzo "Max und Helen" scritto da Simon Wiesenthal.

Max è interpretato da Alessandro Averone, mentre Hélèn è Carolina Crescentini, le riprese sono state realizzate a Venezia e in Trentino.

La storia ha inizio a Venezia nel 1944, Max, un ragazzo ebreo studia medicina nascosto in una soffitta dopo la deportazione della sua famiglia. Nonostante il pericolo incombente, per non lasciare la ragazza che ama, Hélèn, rimane a Venezia e rischia la vita per non separarsi dal suo amore.

Ben presto per i due la paura diventa realtà e Max viene catturato, Hélèn fa credere a tutti di essere anche lei ebrea, così entrambi finiscono su un treno in viaggio verso un campo di concentramento. Sul treno i due per salvarsi tentano la fuga, ma i due vengono scoperti e finiscono con l'essere separati. Il tempo passa e dopo 15 anni Max, che è miracolosamente scampato alla morte continua a cercare Hélèn, ma la sua amata non è stata altrettanto fortunata ed è morta.

Disperato per la notizia vuole vendicarsi di colui che ritiene essere il colpevole della loro separazione: un ufficiale nazista.

A questo punto incontra Simon Wiesenthal, conosciuto a tutti come cacciatore di nazisti, nel film la sua parte è stata data ad Ennio Fantaschini, da allora la vita di Max è finalizza tutta a ottenere vendetta e giustizia per la fine dell'amata.

Una storia dura e piena di tensione che parla di un periodo della nostra storia senza precedenti dove l'amore, il dolore, la crudeltà e il rancore si fondono e la giustizia diventa vendetta come mai in nessun altro periodo.

Il regista dice di aver fatto tanti provini per trovare Max Sereni, poi a teatro ha fatto capolino questo giovane Alessandro Marone, per lui l'interprete ideale per dar volto, voce ed emozioni a questo giovane, la scelta è caduta su di lui anche influenzata dal curriculum, Marone ha ottenuto il premio della critica Anct 2013.

Carolina Crescentini veste invece i panni di Hélèn Blondel, figlia del console onorario francese a Venezia (paradosso un fascista antisemita). La ragazza per non essere separata dal suo amore si finge ebrea e finita nelle mani tedesche perde la vita.

Una storia vera di un amore che ha vissuto il dramma dell'Olocausto, le ragioni delle vittime, i ricordi dei sopravvissuti e degli innocenti sono vivi nel film che è una condanna all'orrore del passato.