Le Invasioni barbariche, il programma scritto e condotto da Daria Bignardi, è tornato da ieri sera su La7: tra gli intervistati nella prima puntata, il premier Matteo Renzi, il fumettista Gipi, la luminosa Lucia Annibali (nota alle cronache per esser stata sfregiata con l'acido, una vendetta ordita crudelmente dal suo ex), il rapper-rivelazione televisiva Fedez e, per ultimo, Gabriele Muccino, regista reduce dal set di Fathers and daughters ("Padri e figlie"), un film molto atteso che dovrebbe arrivare sugli schermi italiani quest'anno.
Tra le altre cose raccontate alla padrona di casa, Muccino è tornato anche sulla questione del rapporto, brutalmente interrotto, con il fratello minore Silvio.
Tra lui, il piccolo di famiglia, e Gabriele ci sono 15 anni di differenza e una sorella, Laura, anche lei professionista del Cinema (si occupa di casting). Con entrambi i fratelli maggiori e con i genitori, Muccino Jr. ha tagliato da più di sette anni ogni legame. La difficile situazione famigliare dei Muccino era nota da qualche tempo e lo stesso Gabriele fa ancora fatica a nascondere il dolore provato, quello che lui stesso definisce un «lutto».
A Daria Bignardi confessa, però, di provare soprattutto vergogna e senso di colpa per aver gettato in pasto ai media quello che doveva rimanere un fatto privatissimo. L'allusione è alla serie di tweet indirizzati nel novembre del 2014 all'account del fratello, un tentativo impulsivo, in un momento di accecamento delle facoltà razionali, di capire e di riallacciare i rapporti, di colmare una distanza inspiegabile («nessuna delle persone che conosco ha più rapporti con lui, io non ho più né la sua mail né il suo numero di telefono»).
Eccesso di emotività cha Gabriele ha pagato caro e per cui chiede scusa.
«Faccio mea culpa, ho sbagliato», confessa alla Bignardi, aggiungendo di voler mettere un punto definitivo a una vicenda divenuta tristemente pubblica. Eppure il regista, pur adottando un registro di reticenza, lascia trapelare di essersi fatto un'idea sulle ragioni del ripudio della famiglia da parte del fratello («forse un senso di competizione provato nei miei confronti ha prodotto un cortocircuito»), ma non accenna all'influenza esercitata da Carla Vangelista, in passato giudicata colpevole di aver 'plagiato' Silvio.
La Vangelista ha 60 anni e con Muccino Jr. (che ne ha 28 in meno) ha scritto libri e film: nel 2013 aveva querelato Gabriele Muccino per averla definita, in suo post su Facebook, «una ex adattatrice di dialoghi, improvvisata scrittrice di discutibile talento che ha sequestrato e rovinato il talento e (opinione personale) la vita di un promettentissimo ragazzo e attore dall'altrettanto promettente futuro a cui ero (sono ancora) profondamente legato nonostante non lo veda né lo senta troppi anni».