Introverso, insicuro, con un vissuto problematico e difficile, il personaggio di Sandro Ferri,tra i protagonisti della soap opera di successo “Un posto al sole”, è uno dei più controversi e amati dal pubblico, complice anche la delicata tematica dell’omosessualità che lo ha toccato nelle ultime puntate. Ma chi è Alessio Chiodini, l’attore che presta il volto al giovane rampollo di casa Ferri? Scopriamolo in questa intervista esclusiva che ha rilasciato a noi di Blasting News.

- Teatro, televisione e cinema. Nonostante tu sia molto giovane, hai già un curriculum artistico di tutto rispetto: quando hai davvero capito che volevi intraprendere la carriera di attore?

In ogni cosa nella quale mi sia impegnato nella vita, a livello di studi e di sport, ho sempre raggiunto dei risultati mediocri. La prima volta che sono salito su un palcoscenico e ho recitato una parte, durante le scuole medie, ho sentito delle emozioni ed una propensione nel fare quella cosa come mai nella vita mi era capitato. Da lì ho capito che volevo diventare un attore e, a piccoli step, ci sto provando.

- Il personaggio che interpreti all’interno della soap opera “Un posto al sole” è Sandro Ferri, che ha vissuto un’infanzia dura e difficile caratterizzata dall’assenza della madre e dalla rigida educazione di un padre padrone che lo hanno reso un ragazzo fragile ed insicuro. Nelle ultime puntate, però, il giovane sta prendendo coscienza di sé e sta finalmente alzando la testa.

Sei contento di questa trasformazione?

È un personaggio che mi sta dando la possibilità di lavorare su diverse sfaccettature della personalità di un ragazzo, e questo non può che far piacere ad un giovane attore come me. Quando me lo hanno affidato, non è stato semplice affrontarlo. Ha un vissuto molto intenso, carico di delusioni e problematiche che si trascina nel suo vivere quotidiano, ma che piano piano lo hanno fatto crescere, maturare, sbagliare ed affrontare il suo percorso in maniera interessante.

Sta crescendo, e questo lo porterà a migliorare e a sbagliare nuovamente, perché cosi funziona nella vita reale.

- Attraverso il personaggio di Sandro, la soap in cui reciti ha affrontato il delicato tema dell’omosessualità. Cosa hai provato ad interpretare il ruolo di un ragazzo gay che deve proteggersi dagli attacchi e dalle discriminazioni delle persone e del suo stesso padre che addirittura lo ha cacciato di casa, non accettando la sua condizione?

È stata una sfida che ho accettato ben volentieri perché si tratta innanzitutto di una buona “prova d’attore”, oltre ad essere un’opportunità di avvicinamento ad una realtà che mi sta molto a cuore avendo parecchi amici omosessuali che, come altri, meritano e hanno il diritto di vivere sereni il loro amore.

- A che punto siamo in Italia, secondo te, dal punto di vista del riconoscimento e del rispetto dei diritti umani degli omosessuali?

Stiamo crescendo e migliorando, certo non stiamo ancora ai livelli di diverse realtà planetarie, ma credo che, grazie anche all’aiuto dei media, piano piano si riesca a raggiungere dei traguardi importanti. Servirebbe, a mio avviso, ripartire dalle scuole e dall’educazione nel far cercare di capire che queste realtà fanno parte del quotidiano e non vanno né contestate né tantomeno discriminate.

- Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ad ottobre tornerò a teatro con lo spettacolo “Piombo e Cocaina”, in cui portiamo in scena la vita di Renato Vallanzasca che interpreto io. L’opera ha già debuttato con successo nella scorsa stagione e replichiamo per una settimana al Teatro “Lo Spazio” di Roma.