LaRaiha appena nominato i nuovidirettori di retedelle varie emittenti. Per la prima volta nella storia della rete italiana troviamo ben due donne al comando. I nomi verranno confermati al Cda che si riunirà nella giornata di domani.

A Rai Uno andrà Andrea Fabiano, seguito daIlaria Dallatanaper Rai Due e daDaria Bignardiper Rai Tre. Sono questi i nomi principali proposti da Campo Dall'Orto, direttore generale dellaRai. Si tratta di un momento storico per l'emittente televisiva italiano: per la prima volta infatti troviamo bendue donne al comandodi due canali.

Andrea Fabiano, classe 1976,il più giovane tra le proposte, prenderà il posto di Giancarlo Leone, mentre le due donne andranno a sostituire rispettivamente Angelo Teodoli per Rai Due e Andrea Vianello per Rai Tre. Nuove nomine anche per Rai 4 e Rai Sport, che verranno adesso gestiti da Angelo Teodoli, ex direttore di Rai Due, e Gabriele Romagnoli.

Tempo di cambiamenti, dunque, in casaRai, dopo la conferma dell'inclusione delcanonenella bolletta della luce a partire da luglio 2016, che potrà essere comunque eliminatodimostrando legalmente di non possedere una televisione in casa. Per quanto riguarda invece le nuove nomine per i direttori di rete, secondo Campo Dall'Orto queste ultime sono state proposte basandosi su "competenza, esperienza e merito, autonomia dei partiti,guidate dalla volontà di rinnovamento proprio attraverso la competenza e nel segno della valorizzazione delle risorse interne".

Durante l'incontro in cui sono stati proposti i nuovi nomi, Campo Dall'Orto ha spiegato di aver scelto professionisti bravi ed esperti, meritevoli di guidare i canali di punta della Televisione italiana. Le nomine, comunque,non sono definitive. Durante il Cda che si terrà domani il consiglio di amministrazione darà il suo pareresui nomi scelti, e solo allora il direttore generale dovrà riconfermare i ruoli.

In base alla nuovalegge di riforma della Raiin vigore dal mese scorso, infatti, i consiglieri potranno esprimere il proprio parere durante la votazione, e affinché una delle proposte venga bocciata dovrà essere raggiunto il voto congiunto di sette consiglieri su nove.