Durante l'ultima registrazione del Trono classico di Uomini e donne è scoppiata una vera e propria bufera. Il motivo di ciò è da ravvisare nel fatto che secondo Andrea Damante la corteggiatrice Giulia De Lellis sembrerebbe più interessata al successo e ai soldi che a lei. La prova di ciò secondo il tronista del programma di Maria De Filippi sarebbe il fatto che sui profili social della ragazza vi sarebbero delle foto di Giulia degli scatti in cui si vedono in bella mostra alcuni accessori di moda. Questo ha fatto pensare che la ragazza possa aver fatto degli accordi di sponsorizzazione con alcune aziende.
La ragazza nega, ma Andrea non sembra molto convinto della buona fede di lei.
Il polverone ha coinvolto pure la redazione di Uomini e Donne
Questa questione ha finito per sollevare un vero e proprio polverone, che ha coinvolto anche la redazione di Uomini e Donne. Raffaella Mennoia è stata chiamata in causa da molti fan della trasmissione di Canale 5. La donna nella sua pagina Facebook è stata subissata di messaggi dai fan della trasmissione condotta da Maria de Filippi, i quali le hanno chiesti conto e soddisfazione della situazione, giudicata da alcuni come incresciosa. In realtà la Mennoia si è difesa dicendo che la presunta sponsorizzazione sui social di Giulia De Lellis non è una cosa che riguarda Uomini e Donne e dunque non può interessare la redazione, che continua ad avere stima e simpatia per la corteggiatrice.
Parole chiare da Raffaella Mennoia
Raffaella Mennoia con queste dichiarazioni nette e chiare decide dunque una volta per tutte di zittire le polemiche, affermando che queste finiscono per creare disturbo alla conoscenza tra Andrea Damante e Giulia De Lellis, che poi alla fine è la cosa più importante per quanto riguarda la redazione del programma di Canale 5.
Vedremo nei prossimi giorni se queste polemiche sono destinate a continuare e come questa situazione, che ha dato molto fastidio ad alcuni fan della trasmissione di Maria De Filippi, possa finire per influire sull'andazzo del trono classico di Andrea Damante.